Così la cultura italiana è diventata comunista

Un saggio rivela come il Pci abbia sedotto mente e cuore degli intellettuali del nostro Paese. Ma perché la destra non vi è mai riuscita?

Così la cultura italiana 
è diventata comunista

Cronaca di un capolavoro. Sarebbe la dicitura da affiancare a Operazione Gramsci. Alla conquista degli intellettuali nell’Italia del dopoguerra, saggio firmato da Francesca Chiarotto in libreria per Bruno Mondadori (pagg. 233, euro 20). In realtà, un manuale sull’arte di costruire un’egemonia culturale, che diventa negativo fotografico dell’oggi. Il capolavoro, tecnicamente s’intende, fu quello del Pci nell’immediato dopoguerra, e soprattutto di un uomo che concentrava in sé l’azione e il pensiero del partito, Palmiro Togliatti (alla faccia della sinistra perbene d’oggidì, che strilla per le derive leaderistiche altrui).

È un’operazione rigorosa scandita a tappe, ma il cui esito era già scritto nelle premesse. Il baricentro è il recupero degli scritti di Gramsci, morto nel 1937 dopo un decennio nelle prigioni fasciste, e la loro presentazione al pubblico come un classico della cultura. Togliatti mira così alla mitizzazione di un padre nobile che garantisca le due direttrici che gli interessano. Il rafforzamento dell’idea che esista una «via italiana» al comunismo, specifica ma ovviamente non contraddittoria rispetto all’ortodossia sovietica. E la capacità di attirare nell'orbita ideologica del Pci tutta l’intellighenzia variamente di sinistra, facendo della discussione sul pensiero di Gramsci un grimaldello di penetrazione intellettuale, extra-politico, e dunque più tranquillizzante. Fatto del gramscianeismo l’abc del discorso culturale, si può saldare attorno ad esso tutto un sistema, mondano e popolare allo stesso tempo, sparso in case editrici, convegni, premi letterari, biblioteche, Case del Popolo, periodici, che avrebbe assicurato il miracolo. Rendere il Pci, perdente nell’urna, dominante nella cultura diffusa.

Operazione che non solo riuscì, ma che trascina i suoi effetti fino a oggi. Togliatti ne aveva talmente chiara la decisività, che già il 3 marzo 1943, in piena guerra, sollecitava il segretario generale del Comintern, Dimitrov, a «recuperare il lavoro del compagno Gramsci in prigione, di cui forse tra breve avremo bisogno per l’immediata utilizzazione nel Paese». Gli originali riposavano nell’allora alla sede del Comintern, e da lì arrivarono direttamente a Togliatti. Per il Migliore, l’operazione Gramsci è una priorità, tanto che già nel maggio 1945 sistema quello che per lui era un tassello fondamentale. Accordarsi per la pubblicazione con una casa editrice prestigiosa e non di partito, ma contigua idealmente al partito: Einaudi. Il materiale da pubblicare era sterminato, e Togliatti puntò in primis sulle Lettere dal carcere, non sui Quaderni, per iniziare a scolpire l’icona nei suoi tratti esistenziali, fin psicologici, e agevolare così l’interesse del mondo non strettamente marxista. Incastrare Gramsci nel Gotha della neonata democrazia, questo era l’imperativo. E non si tralasciò nulla, come l’assegnazione del prestigioso Premio Viareggio del 1947 (decennale della morte di Gramsci) proprio alle Lettere, nonostante l’irritualità del riconoscimento postumo. Fu l’instancabile tessitura di un membro della giuria, il latinista - e comunistissimo - Concetto Marchesi, oggi diremmo la sua operazione di lobbing editoriale, ad ottenere l’unanimità sul nome di Gramsci. Tre anni dopo, si arrivò alla nascita della Fondazione Gramsci, che per consegna togliattiana doveva divenire un centro di irradiazione culturale del marxismo-leninismo nel nostro Paese. Non solo il cervello che forniva l’educazione dei quadri di partito, ma anche un nuovo, potente polo di elaborazione culturale nazionale, confermando il doppio binario con cui Togliatti ha declinato tutta l’operazione Gramsci: consolidamento dell’ortodossia interna ed espansione verso l’esterno dell’influenza intellettuale del Pci.

Fu questo, in fondo, il capolavoro: orientare gran parte dell’intellighenzia italiana sul gramscianesimo, e sul gramscianesimo ritagliato sulle esigenze del Pci. È il capolavoro che non è mai riuscito alla destra, e che non riesce oggi ai liberali, nonostante siano ormai maggioranza alle urne. Al coro interno di obiezioni, per cui per fortuna la destra è troppo individualista e i liberali sono troppo poco ideologici per fare una loro operazione Gramsci, sfugge una distinzione elementare. Non è affatto detto, che un’egemonia culturale nell’anno 2011 vada costruita con gli schemi praticati da Togliatti e compagni. Soprattutto, nessuno lo auspica.

Ma un conto è il contenuto, marcio alla radice, della fu egemonia comunista. Altro è il tentativo in sé di accompagnare la propria azione con un’impalcatura culturale degna e non subalterna, anzi propositiva, che dovrebbe caratterizzare ogni grande partito. Dovrebbe, o deve?

Commenti
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Avatar di AndreaScotti AndreaScotti
29 Apr 2011 - 12:50
Il fantomatico "predominio culturale" della sinistra é cominciato negli anni '60

entrando nella scuola, con il 6 politico ed i pestaggi agli insegnanti che bocciavano i "proletari".

Dopo aver preso il famoso pezzo di carta ad assicurare il lavoro al "proletario" neolaureato era sempre la scuola: non a caso una delle peggiori del mondo la scuola italiano peró garantisce il mantenimento di una gran quantitá di insegnanti di sinistra, poco motivati e capaci ma con il posto garantito a spese del contribuente, che. in cambio indottrinano i futuri no global e zittiscono il dissenso (colleghi non di sinistra) con molestie e mobbing.
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Avatar di gbbyron2007 gbbyron2007
28 Apr 2011 - 13:55
Sono stati talmente bravi che, oggi, quelli di sinistra (ahimè persino gli amici più cari) non ti chiedono : "Sei di destra?". Dicono sempre, con il naso arricciato: "Ma non sarai mica di destra? Una domanda che implica nello stesso tempo una risposta e un giudizio di merito. Il senatore Mc Carthy, nella sua caccia alle streghe, aveva capito tutto sulla dimensione salottiera del comunismo. Tanto è vero che non andò a stanarlo nelle fabbriche o fra gli immigrati, ma nelle ville e negli ambienti della Hollywood-bene. Io ho dovuto mettere in conto di perdere qualche amico.......
Avatar di Biri107 Biri107
28 Apr 2011 - 14:44
Non si tratta infatti di sostituire un’egemonia ideologica e settaria di sinistra con un’analoga egemonia di destra. Si tratterebbe semplicemente di cominciare almeno a dare voce, spazio, e visibilità (+ gloria, onori, poltrone e denari) anche alla cultura e agli intellettuali di destra. Cosa di cui finora non si vede traccia…
Avatar di pasquale.esposito pasquale.esposito
28 Apr 2011 - 16:06
IO PARLO PER ESPERIENZA! UNA PERSONA QUANDO E RAGAZZO VIENE AFFASCINATO DALLE IDEE DI SINISTRA! Poi quando diventa giovanotto comincia a ragionare un po piu neutrale e la piena maturita la raggiunge quando si sposa!. Con le responsabilita viene anche un altro modo di pensare sulla politica, e non e piu possibile influenzare una persona che deve portare avanti una famiglia!. Per questo la maggior parte degli italiani non vuole avere la sinistra al potere, perche hanno paura di perdere tutto quello che hanno messo da parte e nessuno e cosi cretino da eleggere il suo macellaio!. L,ideologia di sinistra e buona solo sulla carta, ma in pratica non vale niente! ma per capirlo ci vogliono anni di esperienza!!!
Avatar di GiovanniBagheria GiovanniBagheria
28 Apr 2011 - 16:22
Concordo con quanto scritto da #2Biri107 e #1gbbyron2007. L'articolo è interssante, ma, forse per ragioni di spazio, omettette che una tradizione di partecipazione della cultura nella vita poltica italiana risaliva a D'Annunzio e poi alle riviste del Fascismo Movimento ( penso a Berto Ricci e a L'Universale); il Fascismo seppe mobilitare gli intellettuali per le battaglie del Regime (es. Bottai, Sarfatti, Polverelli, Pavolini, Gentile ecc.) . Nel dopoguerra, per esigenze di sopravvivenza o altro, molti "canguroni giganti" "passarono" dal Fascismo Movimento al comunismo: i "redenti". La spartizione del potere tra DC e PCI fece il resto: a voi le banche a noi la cultura.
Avatar di Martin Lutero Martin Lutero
28 Apr 2011 - 16:28
L'egemonia intelettuale Komunista pci del migliore, che ha sedotto mente e cuore dei deboli Ecopensatori sinistrici nonchè del popolo, (abilissimi nel indottrinare le masse) è iniziata ancor prima della fine della II° guerra. Infatti il ministro della Giustizia fino alla sconfitta pci del 18 Aprile 1948 era il palmiro che con i suoi fedeli accoliti che ha messo mano, pesantemente, alla scrittura della Costituzione. Costituzione che oggi moltissimi (anche in Parlamento) sfoderano ma che non hanno mai letto con attenzione - a parte l'articolo 1. Il loro migliore mentore ha creato danni irreparabili al nostro Paese a cominciare dalla cancellazione e volute manomissioni della nostra Storia degli ultimi decenni. Avere sotto braccio i quotidiani che ruotano attorno ai Komunisti e a largo Fochetti e comp. è segno di una pseudo intelligenza superiore e tutto quello che predicano questi signori "E' ORO COLATO ANZI IL VANGELO" seondo palmiro !!!
Avatar di Fabio_63 Fabio_63
28 Apr 2011 - 16:31
Bisogna intanto verificare se la destra vince da un ventennio. Secondo me non vince, poichè non riesce a governare, ad imporre idee. E' racchiusa nel bunker del parlamento, assediata da preti sinistrorsi, magistrati sinistrorsi, corporazioni sindacali...Governare è un'altra cosa. E poi, individualismo? Non sarà per caso miopia? Non se ne può più di questa foglia di fico chiamata individualismo, messa lì a coprire una mancanza di spessore. Purtroppo la sola destra pensante è quella Kissingeriana, per dire come siamo ridotti.
Avatar di diego_piego diego_piego
28 Apr 2011 - 16:32
il fatto che gli intellettuali siano principalmente di sinistra la dice lunga su tante cose... c'è poi un disinteresse della destra per la cultura: chi è di destra preferisce guadagnare piuttosto che studiare (anziché andare all'università vado a lavorare così guadagno qualcosa...), la cultura ha bisogno di libero pensiero e discussione (vd. come la sinistra è sempre frammentata), mentre a destra tutti accettano le scelte del ducetto di turno, tranne quando sperano di rubargli la poltrona o di avere qualche vantaggio personale
Avatar di Andoni Andoni
28 Apr 2011 - 16:37
Non vi siete mai domandati che forse le idee della destra analizzate da una mente abituata a ragionare (ad esempio un intellettuale) possano essere considerate sbagliate ?
Avatar di MenteLibera65 MenteLibera65
28 Apr 2011 - 16:43
Caro Sallusti , non ci è mai riuscita perchè , per ora, la proposta culturale della destra è inesistente, e il pubblico a cui si dovrebbe rivolgere disinteressato. Non si può creare un pubblico di "elettori/consumatori" e poi pretendere che siano pure colti o interessati alla cultura vera, che costa fatica, letture, impegno , interesse non superficiale per le cose, senso critico e autocritico. Veda lei dai suoi blog se il materiale umano a sua disposizione è di quel tipo. Già avete il consenso ...lasciateci almeno l'illusione di essere più colti..o volete, come sempre , stravincere ? Buona Serata.
Avatar di franco peppe franco peppe
28 Apr 2011 - 16:49
La spiegazione è molto semplice, l'Italia non è una nazione libera,pertanto la cultura deve essere asservita e vagliata dai suoi tutori e la prerogativa di essere considerati intellettuali attendibili, la possono avere solo tutti quelli che se ne fregano della nazione.Ecco perchè la destra non ha potuto sviluppare ed imporre la propria cultura.
Avatar di Massimo Bocci Massimo Bocci
28 Apr 2011 - 16:54
Non la cultura è diventata (rossa), ma sono i rossi hanno comparato (con i soldi nostri quelli pubblici perché loro sono la corruzione di stato o dello stato),la cultura perché al tempo dei padri della patria come il Togliatti (si il sodale di Stalin, quello che diceva dei nostri soldati prigionieri nella sua patria putativa l’URRS che era giusto che finissero la propria esistenza lavorando da schiavi nei Gulag sovietici, dato che avevano avuto l’ardire di combattere per il l’oro paese l’Italia, Togliatti era un acculturato sovietico e questi individui dopo aver scritto una carta magna di stampo sovietico che doveva traghettarli nel paradiso di Stalin, hanno infettato con le loro teorie da celebro lesi tutto quello che sono riusciti a contaminare, scuola, giornali, rai,libri, ecc.ecc., il risultato di tanta cultura del il sol dell'avvenire ......i teoremi BR, di Curcio, Franceschini, ecc. chissà quanti danni ancora faranno questi pseudo intellettuali su labili menti come le loro..
Avatar di kamba75 kamba75
28 Apr 2011 - 16:55
#9 MenteLibera65 , Che nick poteva scegliere uno che ha già bollato tutti gli elettori di centrodestra come carne da macello elettorale? Complimenti, sono queste le basi della cultura di sui tanto cianciate!; #7 diego_piego Un analisi degna di Topo Gigio, complimenti anche a lei! Meno male che intrighi nei partiti di sinistra non ce ne stanno, nessuno aspira alle poltrone e sono tutti interessati al suo bene! Sissì....
Avatar di lunisolare lunisolare
28 Apr 2011 - 17:06
La destra e la sinistra sono categorie politiche che nella loro accezione classica sono superate dagli eventi storici che si sono susseguiti in questi ultimi decenni, si dovrebbero riconsiderare le idee liberali in una visione che si attenga al presente in uno scenario globalizzato nel quale viviamo, riscrevere le regole di un mercato anarchico che ha tendenze suicide, che favorisce pochi gruppi di speculatori internazionali, riconsiderare la cultura del relativismo etico alla quale ci siamo abbandonati. I messaggi di una cultura predestinata al pensiero unico sono latenti, dobbiamo opporci e alzare la voce dell'intelligenza prima che il nulla ci sommerga.
Avatar di rokko rokko
28 Apr 2011 - 17:08
Per forza: se uno ha un minimo di "cultura", non voterebbe mai Berlusconi !
Avatar di L'Anonimo L'Anonimo
28 Apr 2011 - 17:09
Non fu merito di Togliatti, ma bensì demerito della DC, la quale si disinteressò completamente del “culturame”. Si dice che questo disinteresse fosse in parte prevalente dovuto al voler lasciare una valvola di sfogo a una forza rivoluzionaria e anti-sistema, che non avrebbe però mai potuto giungere al potere mediante elezioni per via degli accordi di Yalta. Questo senza sottacere la difficoltà nel dopoguerra di reperire carta per stampare se non si era amici del CNL: basti pensare alle difficoltà, già nel 1944, di Giannini per stampate il suo “L'Uomo qualunque”. Poi essere amici e intellettuali della sinistra creava le condizioni per fare business senza essere tenacemente intralciati dal sindacato e magari in compagnia delle cooperative. Altro che supremazia culturale, è solo dittatura culturale.
Avatar di curatola curatola
28 Apr 2011 - 17:09
la cultura ha bisogno di trascendere e lo può fare in modo facile o con lo spiritualismo religioso o con l'utopismo laico (comunista ad es.). Foester o Gramsci. La cultura scientifica ci insegna che si possono vivere dei valori senza avere la testa fra le nuvole e valorizzando l'uomo con i suoi limiti ed i suoi slanci. Siamo entrati in un'altra era e per favore,guardiamo avanti!
Avatar di MenteLibera65 MenteLibera65
28 Apr 2011 - 17:15
per #12 kamba75 : Guardi, che io sia "mentelibera" significa semplicemente che scrivo quello che penso, non prentendo certo di scrivere quello che pensa lei. Per quanto riguarda poi la "carne da macello" elettorale, tralasciando ovviamente che si tratta di una generalizzazione, lei potrà notare che su questa discussione , che ha sicuramente una origine e una pretesa "colta" , vi sono commenti di destra e di sinitra, con una piccola prevalenza per la sinistra. Considerando che questo è un giornale di destra, è evidente che la maggior parte dei lettori di destra non sono interessati a questa discussione. Quindi lei fa eccezione. Ma il suo voto, come il mio purtroppo, conta solo per uno. Salve, la leggo qui.
Avatar di a-tifoso a-tifoso
28 Apr 2011 - 17:23
Da piccolo mi insegnarono che quel che conta sono i fatti e non le parole. Un "intelettuale" lavora sulle parole e i bei ragionamenti e, in questo, offrire illusioni è fondamentale, insomma vive dal vendere fumo. Anche a me, all'Università, mi piacevano le frasi del tipo: "possiamo essere tutti uguali". Ma poi ci si chiede cosa si raggiunge nei paesi comunisti e casca l'asino. Quale possibilità di realizzazione ha una persona in Cuba o Korea del Nord? La lunga marcia del PCI è crollata il giorno in cui D'Alema arrivò al governo, ecco i FATTI: piazzò tanti compagni in posti di comando pubblico, proprio come faceva la DC, promozionò le scarpe di un milione, il cuoco personale, la barca, il suoi capelli sembravano fatti da un parrucchiere francese, la cravatta impeccabile - niente dell'OPERAIO illuso. FATTI e non parole, e ai fatti la gente, prima o poi, ci si affida. Oggi il venditore di fumo a sinistra è Vendola, contenti loro.
Avatar di Silvio Verratti Silvio Verratti
28 Apr 2011 - 17:26
Daccordissimo con GiovanniBagheria,mentre a Sallusti voglio ricordargli che la cultura di Destra è stata sempre boigottata,ad iniziare dalla Scuola ed alle Università.Gente come Evola,Marinetti,Papini,Ezra Pound,Ugo Spirito e,il più grande di tutti,Giovanni Gentile.Per non parlare degli "Eretici" del Fascismo (Anfuso,Bombacci,Bottai,Grandi,Longanesi,Malaparte,PrezzoliniMargherita Sarfatti,Volpe,Ricc,iGrandi)che non sono mai stati antifascisti ma volevano che il Fascismo fosse sempre un Movimento rivoluzionario e quindi portatore di nuove idee.E la Storia?Non vogliamo dire che la Storia è stata vilipesa dalla "vulgata resistenziale" che non ha permesso alle nuove generazioni di sapere quello che è successo veramente?Come si pretende di avere una Cultura di Destra se non è stata alimentata e divulgata?Ognuno deve arrangiarsi come può:andare su Internet e trovare questi personaggi del Fascismo per scoprire tanti altri storici e giornalisti come P.Buscaroli,F.Giannini,N.Giani,F.Grisi ecc..
Avatar di jakelamotta jakelamotta
28 Apr 2011 - 17:32
Solo una mente obnubilata dalla paranoia puó vedere una gigantesca macchinazione machiavellica nella diffusione della letteratura e della filosofia di un intellettuale internazionalmente riconosciuto e stimato come Gramsci.
Avatar di jakelamotta jakelamotta
28 Apr 2011 - 17:38
#2 Biri107 dici che non si vede traccia di cultura ed intellettuali di destra: non hai mai pensato che potrebbe essere perchè non ne esistono? Magari perchè la destra non è assimilabile alla cultura?
Avatar di b.ru.ciolo b.ru.ciolo
28 Apr 2011 - 17:39
@11 Massimo Bocci. lei mi stupisce! riuscire a scrivere 9 righe di commento senza dire nulla non ha prezzo, ma anche riuscire a terminare scrivendo che quelli di sinistra si fanno del male da soli e quindi sottointendendo che quelli di destra, liberi da ogni pressione, non hanno cultura solo perchè idioti non ha prezzo. leggere le sue parole spiega molte cose circa l'impossibilità della destra di avere un visione aperta e quindi culturalmente viva.
Avatar di mariorivamr mariorivamr
28 Apr 2011 - 17:55
A chi pensa che la supremazia culturale della sinistra dal dopoguerra ad oggi, sia frutto di prepotenze o furbizie dei sinistri, gioverebbe ricordare che perfino oggi che le destre hanno il potere economico e facilmente il controllo sui media: case editrici, televisioni, produzioni cinematografiche, nonostante tutto ciò, mentre la sinistra esprime gente come Eco e Benigni, la destra è ferma al bagaglino. Verrebbe da chiedersi se non è insito nella natura della destra, che privilegia per sua natura la legge del più forte ed è convinta che la cultura non dia da mangiare, il limite di non poter esprimere qualcosa di meno superficiale di telenovele e barzellette.
Avatar di semovente semovente
28 Apr 2011 - 18:11
Il pensiero di destra è espresso nella bibliografia sufficientemente vasta e fermatasi allorchè, finita la guerra, in Italia molti non hanno avuto il coraggio di contrastare culturalmente i trinariciuti per timore di essere esposti al pubblico ludibrio. Hanno rinnegato le loro stesse idee in piena aderenza alle notorie caratteristiche della italianità (popolo di voltagabbana, opportunisti, sfruttatori e via dicendo).
Avatar di jakelamotta jakelamotta
28 Apr 2011 - 18:16
qualcuno è riuscito a capire il senso del commento di #11 Massimo Bocci? Io ho umilmente cercato di estrapolarne un significato da questo labirinto di puntini, virgole messe a caso, ragionamenti interrotti da "eccetera" e una foresta di parentesi aperte e quasi mai chiuse, ma non ci sono proprio riuscito. Magari riuscisse il dr. Bocci a riformulare il suo pensiero in modo che risulti comprensibile anche alla mente di un povero homo sapiens sapiens.
Avatar di Giuseppe il calzolaio Giuseppe il calzolaio
28 Apr 2011 - 18:17
#23mariorivarm. Eco e Benigni glieli lascio volentieri (eccetto la vita è bella).

Provi ad inoltrare qualche scritto o romanzo o quello che vuole culturalmente di destra e vedrà la (non) risposta. Se Pansa viene preso a bastonate può facilmente comprendere la voglia di supportare prodotti di destra. Per quanto mi riguarda leggo di tutto tranne coloro che sono offensivi. In pratica leggo/vedo per l'80% autori stranieri (sanno scrivere/creare molto meglio).

Purtroppo in Italia l'innovazione è finita alla fine dei '70 da quando si è imposto il modello delle sovvenzioni a tutti (con tessera ovvio) invece del modello "a supporto" della bravura. Per quanto riguarda il potere economico e mediatico preferisco lasciarla alle sue convinzioni. Saluti.
Avatar di massiga massiga
28 Apr 2011 - 18:23
La destra non ci e' mai riuscita perche' fa leva sull'ignoranza della gente.
Avatar di tppgnn tppgnn
28 Apr 2011 - 18:24
#21 jakelamotta. Beata ignoranza. Pirandello, Toscanini, D'Annunzio, la maggior parte degli uomini di cultura di inzio secolo erano fascisti o simpatizzanti tali. Lo stesso movimento futurista assecondò quel regime ma dal dopoguerra tutto cambia, molti intellettuali o pseudo tali diventarono filomarxisti e schiavi del nuovo pensiero unico. Questo per farle capire che da sempre la cultura è di chi se ne impossessa politicamente e certi intellettuali sono insopportabili per quanto sono uniti da una sudditanza culturale che li rende tutti simili a tante pecore ammaestrate. Ma in tutte le epoche questa casta ha mantenuto qualcosa che li accomuna ed è l'intolleranza e il pregiudizio che si riversa contro chi non si allinea e non li asseconda. Lei non si rende conto quanto simile al nazismo sia la sua teorica superiorità preconcetta.
Avatar di decisamente decisamente
28 Apr 2011 - 18:40
Semplice egregio Direttore, alla nascita della Repubblica Italiana, alla dastra mancava il classico movimento popolare(di cui la cultura si nutre)............
Avatar di Travaglio Travaglio
28 Apr 2011 - 18:42
#15 Rokko: Lei è un berlusconiano, vero? Oppure è de sinistra ma ha la licenza di non usare il congiuntivo?

E mi dica: un intellettuale come lei non si sente a disagio a farsi rappresentare da Di Pietro, Donadi o Belisario? O da Scilipoti, che era dei vostri?
Avatar di a-tifoso a-tifoso
28 Apr 2011 - 18:46
Qui butto una in pasto. La Sx ha costruito la sua teoria sulla base dell'uguaglianza = contro la ricchezza, OK? Vediamo un pò, quando arrivano in Italia i turisti vanno a vedere Firenze, Venezia, Roma, perché vanno li'? perché la RICCHEZZA ha lasciato qualcosa di valido. Stesso discorso in Russia, vanno a S. Petersburgo a vedere l'Hermitage, non li passa per testa di andare a vedere quel che ha "lasciato" il comunismo (il nulla). Non ne parliamo di Cuba, oltre a qualche palazzo coloniale (fattiscente dovuto al comunismo) non c'è niente. Con questo io non dico che sia giusto che i poveri vengano mollati, occorre dare a loro delle opportunità per progredire, ma che il mondo possa procedere sulla base dell'uguaglianza el il più grande falso ideologico del 900, come dimostrato dalla sua caduta politico-culturale nel 1989. Ma ancora in Italia pare che alcuni non si sono accorti. Chiarimento dovuto: a me non interessa di essere ricco.
Avatar di bloodisland bloodisland
28 Apr 2011 - 19:10
è sempre stato un mio pallino quello di dire che se ci fosse stato un togliatti di destra oggi saremmo il paese più ricco del mondo,ma visto i risultati che certi personaggi danno credo che se fosse stato di dx avremmo avuto o un hitler o la copia di pinochet o alla meglio lo spagnolo franco,e allora va bene cosi,teniamo i beceri comunisti nostrani(perchè pur cambiando nome non hanno cambiato testa) sulla graticola almeno evremo la soddisfazione di vederli perdenti e impotenti
Avatar di oss777 oss777
28 Apr 2011 - 19:49
gli intellettuali comunisti erano intellettuali senza intelletto oppure come i loro burattinai , togliatti in testa mentivano sapendo di mentire come dice il sito liberonord ,ricerca bing , ma per soldi questi signori avrebbero fatto e fanno di tutto , basta non sudare .
Avatar di tonipier tonipier
28 Apr 2011 - 19:50
Egregio direttore una buona parte di quelli che Lei cita è diventata comunista di comodo,... l'opposizione in ITALIA da sempre a poppato molto di più degli altri...questo Lei dovebbe saperlo....rende bene in silenzio. distinti saluti.
Avatar di a-tifoso a-tifoso
28 Apr 2011 - 20:04
@25, Jake. Non la cultura è diventata rossa, ma sono i rossi che hanno comprato (con i soldi pubblici, perché loro sono la corruzione di Stato o dello Stato) la cultura, perché al tempo dei padri della patria come il Togliatti (sì il sodale di Stalin, quello che diceva dei nostri soldati prigionieri nella sua patria putativa, l’URSS, che era giusto che finissero la propria esistenza lavorando da schiavi nei Gulag sovietici, dato che avevano avuto l’ardire di combattere per l’Italia), dicevo, Togliatti era un acculturato sovietico e questi individui dopo aver scritto una carta magna di stampo sovietico che doveva traghettarli nel paradiso di Stalin, hanno infettato con le loro teorie da celebro lesi tutto quello che sono riusciti a contaminare, scuola, giornali, rai,libri, ecc.ecc. Il risultato di tanta cultura del sole dell'avvenire, i teoremi BR di Curcio, Franceschini, ecc., chissà quanti danni ancora faranno dovuto a questi pseudo intellettuali su labili menti
Avatar di Biri107 Biri107
28 Apr 2011 - 20:37
#21 jakelamotta : Io non ho affatto detto che non c'è cultura a destra!!! Ma che la Destra (intesa come Classe Politica), diversamente da quanto fece il buon vecchio PCI, dai tempi della DC a oggi non ha mosso un dito per dare voce, spazio e visibilità, ecc. agli intellettuali, come pure agli artisti, scrittori, attori, registi, ecc. di destra. E questo purtroppo perché non ha mai fatto della cultura una questione politica, come invece ha pesantemente fatto la sinistra, impadronendose e gestendola. Fino al risultato meraviglioso dei tanti come Lei che, magari in buona fede, si ritengono i pochi eletti, colti e illuminati costretti dalle turpi regole della democrazia a sottostare al dominio della massa beota, incolta, becera e volgare, che vuole solo la pancia piena. Questa è la favoletta che vi piace. Mettete il silenziatore a chi non la pensa come voi, li condannate all'invisibilità, e poi dite che a destra non c'è cultura... Bravi.
Avatar di antonio corso antonio corso
28 Apr 2011 - 20:46
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Purtroppo Bondi ha messo ai vertici dei Beni Culturali ex sessantottini - come Carandini e Greco - che hanno un passato di lettura ideologica e di persecuzione degli studiosi non allineati. Quindi per un paradosso incredibile e' proprio il governo Berlusconi che perpetua l'egemonia di "intellettuali" che ormai non hanno nulla da dire.
Avatar di Biri107 Biri107
28 Apr 2011 - 20:50
Tanti commenti dei "compagni" qui costituiscono la miglior testimonianza possibile del RAZZISMO CULTURALE e del complesso di superiorità della sinistra. Ma il dominio del "culturame", dalla Scuola all'Università e ai Media, dall'Editoria all'Arte, al Cinema, ecc. è tipica dei regimi totalitari e dittatoriali (cui fascismo, nazismo e comunismo appartengono) perché devono "educare", "formare" e controllare l'opinione pubblica, gestire la macchina del consenso. Alle democrazie liberali non interessa il controllo politico-ideologico della cultura : la cultura non è né di destra né di sinistra, è libertà di conoscenza e di espressione, di studio e di impegno. Ma purtroppo in Italia c'erano i nipotini di Baffone, che avevano le idee molto chiare nsul controllo della cultura : e questi sono i risultati.
Avatar di Rossi Agostino Rossi Agostino
28 Apr 2011 - 21:09
Togliatti.. "l`ultimo dei sovietici è migliore del primo degli italiani" "popolo di mandolinisti del quale è bene muoiano diverse migliaia, affinchè imparino la lezione" ecc. ecc. Mi viene il voltastomaco quando al mio paese passando leggo Viale Togliatti. Noi gli dedichiamo dei viali che schifo
Avatar di rosolinopilo rosolinopilo
28 Apr 2011 - 21:16
La mitizzazione di Togliatti fu solo l'inizio...non solo, come un lettore ha fatto notare col centro destra mettono nelle stanze dei bottoni culturali sessantottini, e non solo Bondi, anche Alemanno, sono in Rai ma anche in Fininvest, ecc: li chiamano , li adorano, fanno mostre, concerti, film...A destra ho sempre avuto l'impressione che in realtà non si fidano di chi dovrebbe organizzare e che avrebbe effettivamente in mano voti e soldi. E, siccome i politici non sono in grado di controllare, lasciano la mano a sinistra....
Avatar di rinogaetano rinogaetano
28 Apr 2011 - 21:26
senza tanti giri di parole o ghirigori inutili,che lascio volentieri agli "intellettuali" bloggatori (neologismo?) :voi di destra siete inferiori di pensiero.pensate solo al vostro orticello e ve ne fregate (dal noto"me ne frego" ) del prossimo.il comunismo si basa sull'uguaglianza,solidarietà.concetti lontanissimi dalla destra.punto
Avatar di giuseppe.galiano giuseppe.galiano
28 Apr 2011 - 21:34
Mah! io penso sia una questione di ''testa'': loro portano il cervello all'ammasso e sono contenti di farlo; noi il cervello lo lasciamo veleggiare nel regno della libertà, anche individuale.
Avatar di ex finiano ex finiano
28 Apr 2011 - 22:07
#41 rinogaetano

e la democrazia dove la mettiamo?
Volete rispettare chi democraticamente è stato eletto?
Accodatevi e fate la minoranza, prego!
Avatar di MenteLibera65 MenteLibera65
28 Apr 2011 - 22:39
La differenza tra destra e sinistra è che se un intellettuale di sinistra scrive un libro complesso, difficile, trova comunque poi tanti che lo comprano. Se lo scrive uno di destra , o è una raccolta di barzellette o non lo compra manco l'autore. La cultura costa soldi e va mantenuta, e costa fatica. Voi spendete soldi per altre cose e ritenete ogni concetto superiore alle due righe una inutile perdita di tempo. Ma che cultura volete imporre ? Ripeto..basta leggere i blog su questo giornale : e questi sarebbero i clienti di una cosiddetta cultura di destra ? Gentile, Marinetti, Croce ? Non arriverebbero a finir di leggere neppure la copertina dei libri ! :-)
Avatar di nami78 nami78
28 Apr 2011 - 22:48
L'egemonia culturale alla destra è riuscita benissimo, invece: con "seni e deretani" in tv, col grande fratello, i programmi finti della de Filippi e della dalla Chiesa e via dicendo. Molta parte degli esponenti di destra e del suo elettorato pensa sostanzialmente a far dei soldi (non è una critica: per fortuna che qualcuno ci pensa, mica un'itera nazione può filosofeggiare e basta), figuriamoci se ha tempo di elaborare teorie filosofico-sociologico-culturali. L'unica cosa che Lei omette, Sallusti, è che Gramsci è un filosofo di fama mondiale e di spessore storico, non un profetino qualunque elevato a mito solo in italia (come sembra voler suggerire) grazie a una strategia studiata a tavolino. Se così fosse avreste, teoricamente, molto da imparare dal comunismo togliattiano: mai visto un piano di marketing così efficace, manco ai tempi di internet. Sarà forse che Gramsci ha un valore di per sè, anche se isolato dalla becera dottrina comunista?
Avatar di nami78 nami78
28 Apr 2011 - 22:52
Dimenticavo: invece di continuare a ripetere che la sinistra ha il senso di superiorità e il controllo degli istituti culturali, volete citare qualche esempio di espressione culturale di destra? Per favore! Lo dite sempre che non ci si deve solo lamentare ma fare delle proposte concrete!
Avatar di nami78 nami78
28 Apr 2011 - 22:59
Per finire: il solo fatto che il film campione di incasso ogni anno in italia è il cinepanettone (che prende anche i finanziamenti) dimostra che la sinistra non ha alcun monopolio del cinema (tanto per citare un esempio di istituzione culturale a caso).
Avatar di nami78 nami78
28 Apr 2011 - 23:13
Scusate, in qualche messaggio precedente erano stati fatti nomi di pensatori di destra...solo che non capisco...Ezra Pound boicottato?? Gentile Boicottato?? Marinetti boicottato??? Papini boicottato?? MA vi sentite bene? Mica avrò avuto professori di destra al liceo, ohibò!
Avatar di pierluigi galli pierluigi galli
28 Apr 2011 - 23:21
la destra non c'è mai riuscita perchè non ha mai fatto niente...per riuscirci!

invece di dire sempre..la cultura è di sinista...doveva e dovrebbe farlo ora,investire in persone e capitali in:case editrici,case cinematografiche,eventi espositivi,aiuto ali artisti sia finanziari che in assistenza alla divulgazione delle loro opere,creare eventi artistici nazionali e valorizzare di piu' gli artisti italiani,in Birnnali,triennali,e creare nuovi musei nazionali per l'arte contemporanea.distinti saluti
Avatar di oneiros oneiros
28 Apr 2011 - 00:22
Caro direttore, Lei si chiede perché la destra non vi è mai riuscita, ma forse sarebbe più giusto chiedersi se la destra ha mai provato a riuscirci. Io propendo a rispondere con un no. A parte questo, l’intellettuale che si intruppa nella sinistra si sente ACCRESCIUTO nel proprio valore personale in quanto l’appartenenza gli consente di sentirsi partecipe della costruzione del progresso. L’intelletuale di destra, invece, vive l’intruppamento come una DIMINUIZIONE del proprio valore personale poiché in lui è predominante la componente narcisistica ed egocentrica. Ecco perché rifugge dall’inserimento nel gregge.
Avatar di pagel pagel
29 Apr 2011 - 02:39
Apprezzo codesta analisi.Togliatti era uno molto astuto,i comunisti si che sapevano fare i politicanti,vendendo bene il loro prodotto...L'errore della destra liberale è stato quello di lasciarsi inglobare nel ghetto dei "fascistoidi",mentre ci si dimetica che il fascismo nasce come movimento rivoluzionario,di matrice socialistoide,squadristico:nulla di più distante dal libralismo classico. Col secondo dopoguerra si lascò che le sinistre di allora condannassero come simil-fascista tutto quanto non era apertamente comunista:il risultato fu un'Italia monopolizzata dalla visione sinistrorsa della vita,con la cancellazione del merito,del patriottismo e del pluralismo:ci si limitava a essere anti-comunisti,votando quel balenottero della dc,oppure si era comunisti/oidi.Ne avremo ancora per una trentina d'anni,temo.
Avatar di cokieIII cokieIII
29 Apr 2011 - 07:21
@rinogaetano: senza tanti giri di parole, il comunismo e' un trip collettivo dove si sogna che tutti sono uguali... Sveglia!!! Sullo stesso concetto si basano le religioni da migliaia di anni!! (Ah, adesso mi spiego perche' il comunismo definisce la religione "l'oppio dei popoli": la concorrenza da fastidio...)
Avatar di maxbal maxbal
29 Apr 2011 - 07:24
a Rinogaetano : sono del PDL fermamente. Sono sicuro che tu sia una bravissima persona e credi fermamente come me nella solidarietà, (eguaglianza è un termine su cui il marxismo ha equivocato troppo, prendendo per i fondelli un sacco di gente come te e su cui sarebbe bene chiarirsi al più presto: per il pensiero liberale l'unica eguaglianza esistente è quella davanti alla legge, per il resto viva la molteplicità, il colore e non il grigio-soviet). Cerca solo se puoi, a mio parere, di essere meno credulone ed invasato dall'ideologia nefasta in cui sei impantanato. Con simpatia.
Avatar di Voltaire81 Voltaire81
29 Apr 2011 - 08:04
Spero che almeno questo commento venga pubblicato, considerando che il censore ha già operato su ben 5 (su 5) miei interventi, nonostante fossero adeguati alle norme etiche della comunicazione.

Detto ciò, penso che Salluti faccia una ricostruzione molto parziale e lacunosa della storia recente della cultura italiana. In primo luogo, si dimentica di un altro tipo di egemonia: quella cattolica. L'egemonia culturale cattolica, ben più antica e radicata di quella comunista, è ancora molto forte e presente nel tessuto dell'intellighenzia italiana (insegnanti, politici, accademici). L'influenza culturale cattolica è evidente anche nel corpo elettorale italiano, il quale sin dagli anni '50 (e almeno fino agli anni '70) ha visto il predominio del partito democristiano. Di quale egemonia culturale di sinistra si può parlare in Italia? In secondo luogo, penso che una cultura di destra sia possibile, ma non con il berlusconismo, il quale si fonda sul culto della persona, tipico delle dittature.
Avatar di meverix meverix
29 Apr 2011 - 08:16
L'unico vero comunista della storia è stato messo in croce 2000 anni fa. Quelli di oggi non sono comunisti. In Unione Sovietica in pochi stavano bene, la maggior parte faceva fatica a campare. Nella DDR pure (e a quelli che tentavano di attraversare il muro sparavano), per non parlare di Cina, Nord Corea, Cuba ecc. ecc. Chissà perchè dal paradiso comunista volevano venir via tutti e infatti si è visto che fine ha fatto questa ideologia. In Italia quelli che si definivano e si definiscono comunisti hanno tutti il portafoglio a destra.
Avatar di saròfranco saròfranco
29 Apr 2011 - 08:23
41 rinogaetano: hai ragione, però hai dimenticato di dire che i comunisti sono anche alti, biondi e con gli occhi azzurri
Avatar di jacksony jacksony
29 Apr 2011 - 08:39
you wrote:

"È il capolavoro che non è mai riuscito alla destra, e che non riesce oggi ai liberali, nonostante siano ormai maggioranza alle urne. " - quando mai i comunisti furono maggiornaza alle urne ? Se sa qualcosa lo dica chiarmanete. Non è che la storia dei conventi di suore poi si è rivelata vera ?
Avatar di rokko rokko
29 Apr 2011 - 10:58
#30 Travaglio, correggo il mio post precedente a suo uso e consumo: "Per forza: se uno avesse un minimo di "cultura", non voterebbe mai Berlusconi".

Soddisfatto ? Lei chi vota ?
Avatar di AndreaScotti AndreaScotti
29 Apr 2011 - 12:50
Il fantomatico "predominio culturale" della sinistra é cominciato negli anni '60

entrando nella scuola, con il 6 politico ed i pestaggi agli insegnanti che bocciavano i "proletari".

Dopo aver preso il famoso pezzo di carta ad assicurare il lavoro al "proletario" neolaureato era sempre la scuola: non a caso una delle peggiori del mondo la scuola italiano peró garantisce il mantenimento di una gran quantitá di insegnanti di sinistra, poco motivati e capaci ma con il posto garantito a spese del contribuente, che. in cambio indottrinano i futuri no global e zittiscono il dissenso (colleghi non di sinistra) con molestie e mobbing.
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