Basta stare nel cerchio magico. In uno dei tanti cerchi magici che i potenti d’Italia si creano e si gestiscono, con vantaggi e privilegi a ricaduta su un sacco di fortunati prescelti.
Al centro del cerchio magico pugliese c’è Nichi Vendola, nessuno osa più discuterlo. E proprio lì dentro avvengono prodigiose trasformazioni. Nel giro di poco tempo si può pure trasformare una pubblicista, che nel suo curriculum ha solo attività da addetta stampa di alcuni politici, in giornalista professionista, cosa che a noialtri giornalisti professionisti ha richiesto diciotto mesi di praticantato nelle redazioni.
È una bella storia, una storia molto italiana. Richiede un po’ di sforzo per essere compresa, dato che i registi dell’operazione si muovono sottotraccia tra cavilli e giochi di prestigio, ma resta comunque altamente istruttiva.
Lei è la pubblicista Anna Grittani, a suo tempo addetta stampa di quel Sandro Frisullo ex vicepresidente regionale di Vendola, spazzato via tempo fa dall’ennesimo scandalo. Rimasta senza capo, però sempre dentro il cerchio magico, la Grittani passa alla nuova vicepresidente Loredana Capone, a diretto contatto col capo di gabinetto - sempre di Vendola - Davide Pellegrino.
Improvvisamente, la Regione si prepara ad assumere tre giornalisti professionisti per il proprio ufficio stampa. Ed è proprio in coincidenza di questo annuncio che altrettanto improvvisamente il cerchio magico trasforma la Grittani in candidata perfetta, professionista dalla sera alla mattina. Come avviene la metamorfosi?
Dentro al cerchio magico avvengono cose magiche, per definizione. Si dà il caso che l’Ordine dei giornalisti della Puglia, organo chiamato a definire queste pratiche, decida di riconoscere il praticantato alla Grittani con effetto retroattivo, anche se non l’ha mai fatto. La pubblicista cerca di sostenere d’averlo esercitato per diciotto mesi ad «Agierrefax», testata giornalistica della Regione, ma la direttrice della stessa testata, Susanna Napolitano, nipote del presidente italiano, si rifiuta di confermarlo. Dunque, serve una soluzione dall’alto, una specie di blitz burocratico: ed è qui che si registra la magìa. In una rovente seduta, il consiglio dell’Ordine si spacca: quattro voti per promuovere la Grittani, quattro voti contro.
Eppure, la Grittani vince: dalla sua parte cade il voto della presidente Paola Laforgia, che per statuto vale doppio. Il meglio sta nei dettagli: questa presidente Laforgia, per pura coincidenza, è moglie di quel Davide Pellegrino, capo di gabinetto del presidente Vendola, che tanto ha a cuore il futuro professionale della pubblicista Griffani.
Guardando le cose come stanno, è una faccenda così: la moglie del politico giudica e fa passare la pratica caldeggiata dal marito. In altri tempi, in altre zone, in altri sistemi solari, si chiamerebbe conflitto d’interessi. Si parlerebbe amabilmente di cricca. Ma qui siamo in Puglia, nel cerchio magico di Vendola, dove per definizione sono tutti duri, puri e disinteressati. Bando allora alle insinuazioni, la pubblicista Grittani diventerà professionista dalla sera alla mattina solo grazie alla politica fresca e ai nuovi valori del presidente idealista. Finalmente, un trionfo della meritocrazia. Il merito di stare nel cerchio magico.
Riceviamo e pubblichiamo:
“A seguito di più approfonditi accertamenti, resi possibili dall’acquisizione della copia integrale del verbale della delibera del Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti di Puglia del 17 gennaio 2012, con cui è stata decisa l’iscrizione d’ufficio della dottoressa Anna Grittani nel registro dei praticanti, si è potuto verificare che la stessa è stata assunta non già – come erroneamente indicato
nell’articolo – con “quattro voti per promuovere la Grittani, quattro voti contro”, bensì con “4 voti a favore, 3 astenuti dei consiglieri presenti (il consigliere tesoriere Ricci si allontana al momento del voto)”.
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