Niente crocifisso, niente presepe e - questa volta - anche niente messa di Natale. E così un'altra, l'ennesima scuola italiana finisce al centro delle polemiche. Spieghiamo. In Sicilia, ad Agrigento, la preside di un istituto ha deciso di annullare la tradizionale messa natalizia a scuola "per rispetto delle minoranze". C'è chi, facendo parte di altri credi religiosi ha apprezzato e chi, invece, essendo cristiani cattolici, non l'ha presa affatto bene, visto il nuovo attacco alla tradizione.
E infatti qualche genitore ha fatto gruppo ed è andata a protestare al Comune dove la capogruppo della Lega Nuccia Palermo parla di "censura" e "sottomissione", come riportato dall'Adnkronos.
Teatro della spinosa vicenda è l'istituto comprensivo di Agrigento-Centro, dove la dirigente scolastica Anna Gangarossa ha deciso di punto in bianco di festeggiare l'arrivo del Natale con alcune manifestazioni ed eventi alternativi rispetto al consueto precetto natalizio, in seguito ad una richiesta che sarebbe arrivata da un gruppo di famiglie appartenenti ad altre religioni.
Quindi la decisione di cancellare la messa e lo scoppio della polemica. Tutto parte da alcuni gruppi WhatsApp, dove diversi genitori hanno esternato il proprio malcontento. L'esponente locale del Carroccio, come registrato dall’agenzia stampa, ha dichiarato: "La preside ha sbagliato perché ha ceduto a una forma di ricatto su un estremismo, questa è una censura bella e buona, siamo alla sottomissione". E ha aggiunto: "Un gruppo di genitori si è vista privare di una tradizione sacrosanta che non nuoce a nessuno, se non a chi viene private dalle nostre radici. Questo non è un atto di insegnamento la preside dovrebbe imparare meglio il testo costituzionale".
Nuccia Palermo, infine, ha così chiosato: "Per me è un precedente molto molto grave, perché limitare la libertà altrui sulle tradizioni è scandaloso. Se cominciamo dalla scuola a cedere a un ricatto morale si arriverà presto a una sottomissione indecorosa, una vera censura. E io sono pronta a difenderla davanti a tutti. La scuola deve insegnare la libertà, il rispetto, mentre annullare un precetto natalizio è una forma di mancanza di rispetto".
La presidente, contattata dall'Agi, ha spiegato il perché della controversa scelta: "I genitori degli alunni e le associazioni mi stringono la mano per la scelta che ho fatto. Sono rispettosa del pluralismo e soprattutto sono una donna di legge, per questo devo attenermi alle norme che mi impongono di non impegnare ore curriculari al culto visto che la scuola deve essere laica e ci sono precise regole imposte dal ministero dell'Istruzione". La dirigente, inoltre, ha così continuato: "La mia è stata una decisione sofferta ma giusta, mi si accusava di impegnare ore del percorso scolastico in attività religiose, come è il precetto, e ciò non era possibile. Ho solo applicato la legge, dispiace essere attaccata da chi vuole strumentalizzare la vicenda per scopi politici".
Il commento di Salvini
Il segretario della Lega Matteo Salvini, venuto a conoscenza del caso, lo ha così duramente commentato: "Vergogna, incredibile vergogna".
Dunque, il leader del Carroccio ha espresso solidarietà "a tutti i bimbi, agli insegnanti e ai genitori a cui viene negato il bello del Natale, nel nome di una inaccettabile sottomissione culturale e valoriale. Invierò personalmente un presepe a questa preside, che evidentemente ha fallito nella sua missione educativa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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