Uno degli argomenti al centro dell'udienza generale di Papa Francesco è stato la guerra in Siria.
Davanti a una folla di 25mila fedeli e pellegrini, il Pontefice ha lanciato il suo monito: "Faccio appello alla coscienza dei responsabili dei bombardamenti: dovranno dare conto davanti a Dio". Con queste parole Papa Francesco ha concluso il suo appello in riferimento alla città di Aleppo.
Durante l'udienza il Papa ha aggiunto: "La Chiesa non esclude nessuno. La Chiesa non è soltanto per i buoni o per quelli che sembrano o si credono buoni, la chiesa è per tutti anche per i cattivi: è tempo di misericordia". E per tutti, ha specificato il Pontefice, esiste la possibilità del perdono. "Le parole che Gesù pronuncia durante la sua Passione trovano il loro culmine nel perdono".
E ancora sulla città siriana: "Il mio pensiero va un'altra volta all'amata e martoriata Siria. Continuano a giungermi notizie drammatiche sulla sorte delle popolazioni di Aleppo, alle quali mi sento unito nella sofferenza, attraverso la preghiera e la vicinanza spirituale.
Ad Aleppo muoiono anche i bambini e i malati negli ospedali". E infine Papa Francesco ha rinnovato "a tutti l'appello ad impegnarsi con tutte le forze nella protezione dei civili, quale obbligo imperativo ed urgente".
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