Alto Adige, gli Schützen disertano la cerimonia: "No all'inno di Mameli"

Gli eredi dei "bersaglieri dell'Alto Adige", gli Schützen, rifiutano di presenziare alla cerimonia dell'indipendenza perché non vogliono l'Inno di Mameli

Alto Adige, gli Schützen disertano la cerimonia: "No all'inno di Mameli"

"Non vogliamo l'Inno di Mameli". È questa la motivazione che ha spnto gli Schützen, storica formazione altoatesina erede delle truppe antinapoleoniche dell'eroe tirolese Andreas Hofer, a non partecipare alle celebrazoni per i 25 anni dell'autonomia dell'Alto Adige. E il motivo è abbastanza semplice.

L'autonomia dell'Alto Adge

Alla cerimonia ci saranno sia il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che il presidente austriaco, Alexander Van der Bellen. Come sempre in queste occasioni, alla presenza delle più alte cariche degli Stati vengono eseguiti gli inni nazionali dei rispettivi Paesi. E questo non va giù agli Schützen. Che infatti hanno chiesto al governatore altoatesino, Arno Kompatscher, di eseguire l'Inno alla gioia, musica che richiama l'Europa, al posto dell'inno di Mameli.

Poiché la richiesta è stata rispedita al mittente, i "cappelli piumati" hanno deciso di non partecipre alla cerimonia. "Se non vogliono l’inno che non vengano, ma che non si presentino più alle altre celebrazioni”, ha dichiarato il Presidente. Pochi mesi fa, infatti, aveva scatenato numerose polemiche l'accoglienza riservata al presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Junker: ad accoglierlo c'era solo il governatore dell'Alto Adige e nessun'altra autorità pubblica italiana.

Chi sono gli Schützen

Gli Schützen, detti anche bersaglieri tirolesi, erano una milizia volontaria

che si sciolse solo in seguito allo smembramento dell'Impero austro-ungarico. Le associazioni che si richiamano alle loro tradizioni sono presenti in Tirolo austriaco, Alto Adige, Trentino, Cortina, Livinallongo e Voralberg.

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