La nomina di Marcello Foa alla presidenza della Rai continua a far discutere: la scelta del governo giallo-verde sta riscontrando parecchie critiche sia a destra che a sinistra.
E se Silvio Berlusconi in un'intervista a La Stampa ha ampiamente spiegato che FI contesta il metodo con cui è stato eletto Foa, ora a rincarare la dose ci pensa il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani. Durante la conferenza stampa a Mestre per bocciare il dl Dignità, Tajani ha aperto una piccola parentesi anche sulle nomine Rai. "Non potremo votare il candidato presidente della Rai indicato dal governo, avremmo voluto che si seguisse un metodo completamente diverso da quello seguito visto che la legge prevede che non sia il governo a decidere il presidente, ma il Parlamento attraverso la Commissione di vigilanza perché il legislatore ha voluto che il presidente della Rai fosse un elemento di garanzia - ha detto -. Siamo rimasti delusi dal metodo utilizzato, non siamo stati informati. Avevamo fatto proposte che avrebbero potuto raccogliere anche più voti, non siamo stati ascoltati".
Il presidente del Parlamento europeo non ha dubbi sulla nomina di Marcello Foa: "Saremo costretti a votare no, non è una scelta che facciamo a cuor leggero, siamo obbligati a far sapere che le regole vanno rispettate sempre e comunque, sia all'interno del centrodestra che delle istituzioni. Sarebbe stato normale che gli alleati concordassero con noi una scelta, visto che il canone Rai lo pagano tutti, tutti devono sentirsi rappresentati, ma questo non ha nulla a che vedere con le giunte di centrodestra".
Ma il malcontento non arriva soltanto da FI, anche il Pd ha qualcosa da dire. "La nomina di Marcello Foa a presidente Rai può essere bloccata già domani dalla votazione prevista nel Cda dell'azienda. Se insieme alla consigliera Borioni voteranno no anche il consigliere eletto dai dipendenti Laganà e il consigliere votato da Fdi e Fi Giampaolo Rossi, l'arrogante e pericolosa indicazione di Foa potrà essere respinta al mittente", scrive su Facebook il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi.
Il segretario della commissione di Vigilanza Rai prosegue e entra nello specifico delle votazioni di domani: "A votare in Cda saranno sei consiglieri, perché è evidente che Foa non possa votare per se stesso e magari risultare decisivo nella sua elezione. Servono tre voti per bloccare la nomina". E dopo una breve spiegazione di quello che succederà domani, Anzaldi passa all'attacco: "Il progetto di Foa lo ha illustrato, con la consueta arroganza, il vicepremier Luigi Di Maio: i dipendenti Rai sono 'raccomandati' e 'parassiti'. Di fronte a parole del genere, come potrebbe il consigliere Laganà votare a favore di Foa? Già in queste ore ha respinto al mittente le minacce del governo di 'rastrellamenti' a Viale Mazzini e ha stigmatizzato i 'metodi spartitori' di M5s e Lega. Difficile pensare che ora voti la fiducia al loro presidente.
A risultare decisivo sarà il voto del consigliere Rossi: come si comporterà? La sua nomina è arrivata grazie alla decisiva indicazione di Forza Italia in Parlamento: ascolterà i tanti dubbi che in queste ore sono arrivati dal partito di Silvio Berlusconi e anche da Fdi di Giorgia Meloni? Deciderà di schierarsi per il rispetto della legge, che prevede la nomina di un presidente di garanzia e non l'imposizione di un fedelissimo di chi è al governo? Vedremo anche come si esprimerà l'amministratore delegato Fabrizio Salini: proverà a dimostrare di essere davvero un tecnico, come lo hanno presentato, oppure si accoderà all'ordine politico di votare come presidente un fedelissimo di Salvini e tifoso del governo?".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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