Anziano aggredito a Foggia dopo aver dato un passaggio a due donne

L'uomo, in evidente stato di agitazione e con una ferita sanguinante alla mano, si è rivolta prontamente ai poliziotti

Anziano aggredito a Foggia dopo aver dato un passaggio a due donne

È caduto in una trappola l'anziano aggredito lunedì primo aprile a Foggia. Due donne gli hanno chiesto un passaggio e con la scusa di offrirgli una prestazione sessuale, lo hanno condotto in un luogo isolato per malmenarlo e per derubarlo della somma di 250 euro. Le responsabili del vile gesto sono due romene - Elena Minodora Buti, 22 anni e Marinela Maria Boboc, 21 anni - entrambe arrestate dagli Agenti del Reparto Prevenzione Crimine e delle Volanti della questura con l'accusa di rapina aggravata in concorso. Durante un servizio di controllo del territorio, i militari sono stati fermati in via Lazzaro da un uomo di circa 80 anni. Quest'ultimo, in evidente stato di shock e con una ferita sanguinante ad una mano, ha riferito di essere stato rapinato da due donne che lo avevano ingannato e che proprio in quel momento si stavano allontanando. L'anziano aggredito, nonostate l'evidente agitazione, è riuscito ad indicarle ai poliziotti che prontamente le hanno raggiunte dopo un breve inseguimento. Con riluttanza le responsabili hanno consegnato i soldi sottratti.

L'ottantenne ha poi ricostruito l'accaduto. Si trovava nella sua auto parcheggiata davanti alla stazione ferroviaria, quando due giovani donne a lui sconosciute gli si sono avvicinate per chiedergli un passaggio in zona cimitero. La vittima ignara ha acconsentito, ma una volta giunti dinanzi all'ingresso del camposanto le truffatrici hanno richiesto di essere accompagnate alle spalle di quest'ultimo, un luogo isolato. Fermata la vettura, una delle due donne ha manifestato l'intenzione di offrire una prestazione sessuale. Il rifiuto dell'uomo è stato ripagato con una violenza inaudita.

Strattoni, schiaffi e pugni che gli hanno provocato una ferita alla mano, fino alla sottrazione dei 250 euro dalla tasca dei pantaloni. Le responsabili, finite agli arresti domiciliari, sono a disposizione della locale Procura della Repubblica.

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