Bombe per far fuori i poliziotti: arrestati sette anarchici del Fai

Le indagini partite dopo l'attentato all'amministratore delegato dell'Ansaldo Roberto Adinolfi. Il gruppo colpì anche sotto casa di Prodi e Cofferati

Bombe per far fuori i poliziotti: arrestati sette anarchici del Fai

Alle prime ore dell'alba è scattata una vasta operazione della polizia di Stato contro la Fai (Federazione Anarchica Informale). La Digos di Torino, coordinata dal servizio centrale Antiterrorismo della direzione centrale della polizia Prevenzione, su disposizione della procura del capoluogo piemontese, ha arrestato ben sette anarchici e ne ha indagati altri otto a piede libero responsabili di una serie di attentati su tutto il territorio nazionale. Tra questi ci sono anche Alfredo Cospito e Nicola Gai, noti esponenti del Fai, condannati a 9 e 10 anni e 8 mesi per l'attentato all'amministratore delegato dell'Ansaldo Roberto Adinolfi, gambizzato il 7 maggio 2012.

La testa dell'organizzazione era a Torino ma l'operazione "Scrpta manent" ha messo a portato alla luce una struttura del terrore rosso diramata in tutto il Paese. Trentadue le perquisizioni in una trentina di alloggi tra Piemonte, Liguria, Lazio, Emilia Romagna, Lombardia, Sardegna, Abruzzo, Campania e Umbria. Le indagini della Digos sono partite il 5 marzo 2007, quando alcune bombe esplosero accanto a dei cassonetti per i rifiuti nel quartiere Crocetta di Torino. L'attentato, che fortunatamente non aveva fatto alcuna vittima, era stato rivendicato dagli autori con nomi di personaggi della Disney: Pippo, Paperoga e Pluto. Alla stessa banda armata sono stati, poi attrtibuiti i due ordini che sono esplosi davanti alla scuola allievi carabinieri di Fossano, nel Cuneese, il 2 giugno 2006.

"Gli ordigni - si legge in un'ulteriore nota della polizia - in entrambi i casi erano programmati per esplodere a breve distanza l'uno dall'altro al chiaro scopo di arrecare grave danno all'incolumità delle forze dell'ordine intervenute sul posto".

L'indagine dei poliziotti della Digos di Torino, attraverso l'analisi di un'enorme quantità di documentazione ideologica, ha permesso di ricostruire la struttura associativa e l'evoluzione internazionale della Fai. Secondo il Corriere della Sera, i terroristi finiti in manette sarebbero parte del gruppo che ha messo le bombe sotto le abitazioni di Romano Prodi e Sergio Cofferati nel 2003.

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