A Roma, in un asilo del quartiere Ardeatino, la festa della mamma e del papà verranno eliminate e sostituite dalla festa della famiglia.
A chiederne la cancellazione è stata una coppia omosessuale, che ritiene le due giornate discriminatorie. L'asilo, il nido Chicco di Grano di via Grani di Nerva nel quartiere Ardeatino, ha prima proposto di mantenere le due festività, rendendole facoltative e in seguito, dato il disaccordo della coppia omosessuale, ha abolito i giorni dedicati alla mamma e al papà, in favore di una festa più inclusiva.
Per l'associazione Articolo 26, formata da genitori e educatori, la decisione di eliminare le tradizionali feste è una "discriminazione al contrario" e, per risolvere la vicenda, si sono rivolti al Comune, come riferisce Repubblica. Il Municipio, però, ha difeso la scelta dell'asilo, sostenendo che "le due secolari celebrazioni sono ideologiche e quindi ormai da cancellare con una più inclusiva festa delle famiglie". Ma l'Articolo 26 ritiene tale posizione grottesca, poiché invece di includere, l'abolizione delle due festività lederebbe i diritti delle altre persone:"Democrazia significa rispettare i diritti della persona e delle minoranze senza annullare i diritti delle maggioranze".
In accordo con l'associazione genitori anche Roberto Novelli, deputato di Forza Italia, che definisce la decisione presa dal Chicco di Grano "una vera idiozia", perché l'abolizione delle tradizionali feste porta a una "destrutturazione lenta ma progressiva di principi, valori e tradizioni che sono insiti della nostra società e che, piaccia o meno, hanno radici profonde e cattoliche e seguono da sempre quello che la natura consente".
Anche Maurizio Gasparri, esponente di Forza Italia, si è pronunciato contro l'eliminazione delle giornate in omaggio alla mamma e al papà, annunciando un'interrogazione al ministro dell'Istruzione, in merito alla decisione che "appare una odiosa discriminazione
attuata in maniera demenziale da parte di dirigenti e di docenti irresponsabili".A Roma già nel 2015 si era verificata la stessa situazione, nella scuola dell'infanzia Contardo Ferrini, nel quartiere Trieste, vicenda raccontata anche dal Giornale.
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