Assolto perché incapace di intendere e volere. Il 24enne originario del Togo che lo scorso mese ha aggredito due donne nel sottopasso della stazione ferroviaria di Lecco sarà comunque costretto a trascorrere due anni in Rems (Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza), quella che prima veniva chiamato ospedale psichiatrico giudiziario.
Il togolese, in attesa di trovare una struttura che rispecchi queste caratteristiche, si legge sul quotidiano Il Giorno, resterà in carcere. L'episodio risale a un mese fa quando il 24enne ha spinto giù dalle scale del sottopassaggio della stazione ferroviaria una ragazza italiana di 18 anni e, poco dopo ha colpito con un pugno in faccia una signora di 56 anni. Il togolese, che aveva alle spalle diversi crimini, ha agito senza alcun motivo e noncurante delle telecamere a circuito chiuso che hanno registrato tutta la scena, ma oggi prima che venisse emesso il verdetto si è scusato con le sue vittime. Medesime scuse sono arrivate dai suoi genitori. Antonio Cianciola, cognato del togolese, sentito da Lecconews, ha parlato dello stato mentale del ragazzo:“Non è un problema che riguarda solo Manaf ma tutte le persone che soffrono un problema come il suo. Queste lacune diventano un problema sociale, non solo per la famiglia del paziente, ma anche per altre persone che ci vanno di mezzo, come è successo a queste due donne.
Si insiste sulla sicurezza della stazione, ma nessuno sta affrontando il problema reale di quello che è accaduto”. L'aggressione del togolese aveva immediatamente ricordato quella compiuta a Milano l'11 maggio 2013 dal ghanese Adam Kabobo che aggredì quattro persone a sprangate e poi ne uccise altre tre a colpi di piccone. Il 37enne sta ora scontando 20 anni in quanto gli venne riconosciuto un vizio parziale di mente.
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