Aumentano gli interventi di lipoaspirazione e filler ai glutei

Sempre più donne usano il proprio grasso per riempire e rendere più rotondo il proprio Lato B

Aumentano gli interventi di lipoaspirazione e filler ai glutei

Effetto Kim Kardashian? Negli Usa, infatti, nel 2014 è aumentato del 5% il numero di interventi di lipoaspirazione seguiti da quelli in cui il proprio tessuto adiposo (il "grasso autologo") viene utilizzato per aumentare il volume e la consistenza dei glutei (+15%), proprio come - pare - ha fatto la top model.

Sono i dati pubblicati nei giorni scorsi dall'American Society of Plastic Surgeons con cui è gemellata la Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica (Sicpre). Secondo il report negli Stati uniti anche l’impianto di protesi nei glutei è cresciuto del 98%, mentre il litfing del fondoschiena è aumentato del 44%. "Il trend è simile a quello che si riscontra nel nostro Paese", dice Fabrizio Malan, presidente della Sicpre, "Il grasso viene sempre più utilizzato come filler e l’attenzione ai glutei è sempre maggiore. Detto questo però, ci sono molte differenze tra un Paese come gli States, in cui il sovrappeso e l’obesità sono problemi di fatto endemici, e l’Italia, dove la popolazione adulta è la più magra d’Europa".

Più in generale, comunque, il mercato della chirurgia estetica sembra decisamente in crescita, registranto - sempre negli Usa - il +1% degli interventi e il +4% delle tecniche mini invasive, con un totale di 15,6 milioni di procedure cosmetiche nel solo 2014. Restano al primo posto l'attenzione per il décolletè (anche se gli interventi di mastoplastica additiva perdono l'1%) e quelli al naso (-2%). "Variazioni minime non indicative di cambiamenti degni di nota", spiega Malan che sottolinea invece come calino più sensibilmente blefaroplastica (l’intervento alle palpebre) e il lifting (-4%): "Si tratta di due interventi anti-age la cui variazione è ovviamente in relazione con l’aumento dei trattamenti di medicina estetica: durante l’anno scorso, le infiltrazioni di tossina botulinica e filler negli States hanno fatto registrare rispettivamente un incremento del 6 % e del 3%.

Si tratta di procedure principalmente utilizzate per combattere i segni del tempo, che ancora una volta indicano come le preferenze dei pazienti si orientino sempre di più verso le procedure mini-invasive, a discapito della chirurgia".

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