Autostrade dalle uova d'oro: 9,5 miliardi di utili (quasi tutti finiti in dividendi)

Negli ultimi anni boom di utili per Autostrade per l'Italia. Ma gli investimenti sono in calo. I Benetton nel mirino del governo

Autostrade dalle uova d'oro: 9,5 miliardi di utili (quasi tutti finiti in dividendi)

Il conto è da capogiro. Ben 9,5 miliardi di euro di utili (non briciole) per Autostrade per l'Italia (Aspi). Un affare di cui certo non ci si può lamentare. La concessione sulle autostrade è stata per Atalantis (la holding che controlla Aspi, riconducibile ai Benetton) una gallina dalle uova d'oro.

Secondo quanto scrive l'Ansa, infatti, Aspi ha incasato quasi 9,5 miliardi di euro di utili da quando si chiama Autostrade per l'Italia. Se invece si considerano i conti da quando, nel 1999, è stata privatizzata la gestione della grande rete stradale, la società ha guadagnato oltre 10 miliardi. Secondo quanto scrive l'Ansa, "la gran parte dei quali affluiti sotto forma di dividendi nella holding Atlantia, che li ha utilizzati per remunerare i suoi soci e finanziare l'attività di diversificazione della società infrastrutturale, controllata al 30% dalla famiglia Benetton". E gli investimenti?

Già, è proprio questo che il governo (e non solo) imputa a Autostrade per l'Italia, Atlantis e alla famiglia Benetton. I numeri dicono che negli ultimi anni i profitti sono cresciuti, ma gli investimenti sono calati. Il Ministero dei Trasporti ha fatto sapere che nel 2016 Autostrade ha incassato 3,1 miliardi con 624 milioni di utile al netto delle tasse. Mica male. Il motivo? Anche l'aumento dei pedaggi. Dal 2008 infatti insieme al prezzo della benzina è salito anche il costo per il transito in autostrada. Come scriveva ilGiornale, al casello il prezzo è salito in 10 anni del 30%.

Lo stesso non si può dire per gli investimenti. Le cifre che tutti i gestori (non solo Autostrade per l'Italia) hanno speso in investimenti sono calate di 2 miliardi nel 2012, 1064 milioni nel 2016. E anche la manutenzione di base è scesa in un anno del 7%.

Non è un caso, dunque, se ora il governo ha deciso di puntare il dito contro Autostrade e di dare il via per la revoca della concessione.

I Benetton e Atlantia sono già sul fronte di guerra e, sebbene pare siano pronti a sostenere alcune delle spese per l'emergenza, hanno schierato un team di legali per far fronte alla faccenda. Tra loro ci sarebbe anche l'ex ministro Paola Severino.

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