Baby rom massacra donna in metro e dopo una settimana torna a rubare

Sfigurata da una baby rom sulla linea A della metro di Roma, oggi, la signora Maria Assunta Devoti ha scoperto che la sua aguzzina è di nuovo a piede libero

Baby rom massacra donna in metro e dopo una settimana torna a rubare

È passata una settimana, una soltanto da quando la signora Maria Assunta Devoti è stata massacrata a colpi di cellulare e calci da una rom di appena nove anni. Sul viso della donna le ecchimosi si vedono ancora, il naso è gonfio e indolenzito, il braccio e la mano destra sono una carta geografica di segni scuri. Ma il dolore più grande arriva oggi assieme alla consapevolezza che quella ragazzina è di nuovo a piede libero. ll nostro ordinamento giuridico, infatti, stabilisce l’esclusione piena e assoluta dell’imputabilità per il minore infraquattrordicenne che, quindi, non può essere giudicato e punito. Affidata ad una struttura di accoglienza dalla quale è scappata dopo pochi minuti, la piccola rom è stata avvistata proprio dove si è consumata l’aggressione.

L'aggressione

La violenza è scattata mercoledì scorso, verso le 16, sulla linea A della metro di Roma. Iniziata sulla banchina della fermata Barberini si è poi protratta all’esterno. La sola colpa di Maria? Quella di aver segnalato ai passeggeri la presenza di una delle tante baby gang di nomadi che imperversano sulla metropolitana della Capitale.

“È già tornata a rubare”

Un’aggressione selvaggia che, come ricorda l’assurdo caso di Vanessa Russo, poteva trasformarsi in tragedia. Ma “la ragazza che ha menato la signora stava di nuovo qui oggi”. A confermarcelo è un operatore della linea A che, per cautela, vuole rimanere anonimo. Ed aggiunge: “Se ti fai un giro sulla banchina capace che la incontri”. Anche se il caso della signora Devoti è rimbalzato sulle pagine di tutti i giornali, purtroppo, la security non può fare nulla per impedire alla baby rom di accedere alla metro. “Se ha il biglietto non possiamo impedirgli di entrare, possiamo solo monitorarla”. Ma se si dovesse consumare un nuovo furto o un’altra aggressione “noi abbiamo le mani legate, è una minore, se la sfioriamo ci becchiamo una denuncia e perdiamo il posto di lavoro”. Insomma, la vigilanza fa quel che può. Davvero troppo poco per contrastare un fenomeno di questa portata.

“Il problema è istituzionale”

E pensare che, domenica scorsa, la signora Assunta si era presentata davanti agli agenti del Commissariato Trevi, che avevano preso in custodia la rom, per denunciare la sua aguzzina. “Sono venuta a sporgere querela per le lesioni – ci aveva detto – perché voglio giustizia, qualcuno dovrà pagare”. “Questa minore ha dei genitori che la mandano a rubare, se lo avesse fatto mia madre gli avrebbero tolto la potestà genitoriale”. Ma le speranze di portare a casa il risultato, come ci conferma Diego Perugini, il suo avvocato, sono davvero poche. “Sotto il profilo penale la giovane non è imputabile ed i genitori non si sa chi siano”. Secondo il legale, “il problema è istituzionale ed è in quella sede che va risolto anche perché non ci troviamo di fronte ad un’eccezione ma ad una prassi quotidiana”. Per questo “stiamo valutando quali strutture chiamare in causa, ma prima di esser netto voglio verificare i profili di responsabilità, a naso le dico che sarebbe interessate verificare come funziona il dipartimento comunale che si occupa del censimento dei nomadi e le strutture incaricate di prendere in custodia i minori”.

L’interrogazione di Forza Italia

Sul punto si sta muovendo anche Forza Italia.

“Vista la preoccupante situazione nelle metro della Capitale”, il consigliere capitolino Davide Bordoni ha chiesto al senatore azzurro Francesco Giro di presentare un’interrogazione urgente al ministro dell’Interno affinché “intervenga immediatamente sul prefetto per risolvere questa annosa vicenda”.

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