Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco sarebbe indagato, insieme ad altre persone, dalla Procura di Spoleto in un’inchiesta, per corruzione e truffa, sul commissariamento della Banca Popolare di Spoleto (Bps) e la successiva vendita a Banca Desio, avvenuta lo scorso anno. Il commissariamento è stato poi annullato dal Consiglio di Stato. A riferirlo è il Fatto Quotidiano. Il contesto è un’inchiesta sul passaggio della Banca Popolare di Spoleto (Bps) al Banco di Desio e della Brianza , deciso durante un commissariamento voluto da Bankitalia poi giudicato “illegittimo” dal Consiglio di Stato. Secondo quanto riporta il Fatto, il pm di Spoleto, G e nnaro Iannarone, sembra voler approfondire questa ricostruzione: oltre a Visco, infatti, sono indagati i commissari nominati da Bankitalia (Giovanni Boccolini, Gianluca Brancadoro e Nicola Stabile), i componenti del comitato di Sorveglianza (Silvano Corbella , Giovanni Domenichini e Giuliana Scognamiglio) e pure l’attuale presidente di Bps, Stefano Lado, che è il vicepresidente di Banco Desio.
Il Consiglio di Stato a febbraio annulla sia il commissariamento della banca che quello della Scs. Quel provvedimento è illegittimo e dunque, ragionano i soci, anche le decisioni successive. Partono i ricorsi: o ci ridate la banca o ci indennizzate. Il 1 dicembre un tribunale dovrà dare una prima risposta. Intanto, però, la Procura di Spoleto - nel frattempo sono cambiati i vertici e della vecchia inchiesta su Antonini e soci si sono perse le tracce - ha fatto il suo passo, decidendo che Visco e gli altri vanno messi sotto inchiesta.
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