Sull'attentato di Barcellona e soprattutto sulla figura dell'imam Abdelbaki Es Satty c'è l'ombra dell'attentato di Nassirya che costò la vita a 19 militari italiani. Di fatto l'uomo che si lanciò col camion sulla base, Bellil Belgacem sarebbe legato all'imam di Ripoll. Infatti nella sua casa la polizia avrebbe ritrovato proprio i documenti dell'imam considerato la mente della mattanza di Barcellona. La casa si trova a Vilanova i la Geltru, a 50 chilometri da Barcellona. E il ritrovamento dei document dell'imam nello stesso posto dove aveva alloggiato per diverso tempo il kamikaze di Nassirya rafforza il sospetto che la cellula avesse contatti con altri Paesi europei. A quanto pare l'imam, secondo quanto risulta dalle carte ritrovate dalla polizia nella csa distrutta da un'esplosione ad Alcanar, avrebbe soggiornato in Belgio tra gennaio e marzo 2016. Lì potrebbe avere avuto contatti con diversi foreingn fighters. Ma c'è un altro retroscena sulla sua vita. Come riporta ilCorriere, nel 2006, nell’"Operazione Sciacallo", venne arrestato anche un suo cugino, Mustafa Es Satty. Aveva il compito di sondare i giovani per trovare quelli più instabili da radicalizzare e inviare in Iraq.
Dunque da circa 10 anni a quanto pare l'imam frequentava ambienti radicali. Va detto che il cugino poi venne assolto dalle accuse di terrorismo, ma di certo, secondo gli investigatori, l'attività dell'imam di Ripoll aveva radici solide nell'ambiente jihadista.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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