Quattro nigeriani sono stati arrestati a Bari con l'accusa di avere stuprato una 24enne nigeriana all'interno di un centro di accoglienza del capoluogo pugliese.
I fatti risalgono al maggio del 2017 quando i giovani, di età compresa fra i 21 e i 37 anni, irregolari in Italia, avrebbero bloccato la donna e sotto la minaccia di un coltello la avrebbero obbligata ad avere un rapporto sessuale dopo averla pestata brutalmente con schiaffi e pugni in pieno viso. Mentre uno la violentava, gli altri avrebbero montato la guardia alla camera della violenza. Sotto choc, la 24enne ha denunciato lo stupro solo a diversi mesi di distanza da quei fatti.
La sua è una storia drammatica, che inizia con la partenza dalla Nigeria nel 2016, l'approdo sulle coste italiane nei primi mesi del 2017 dopo una vera e propria odissea di minacce, botte e violenza nei campi profughi della Libia. In particolare la giovane sarebbe stata costretta a prostituirsi per ripagare il debito di 20mila euro contratto con gli scafisti che le avevano assicurato un passaggio sulla barca diretta in Sicilia. La giovane però riuscì a scappare, rifugiandosi nel centro di accoglienza di Bari-Palese. Un luogo che riteneva sicuro e che invece si è rivelò teatro dell'ennesimo incubo.
Per i quattro le accuse formulate dalla procura, che ha ottenuto dal giudice per le indagini preliminari le ordinanze di custodia cautelare, sono quelle di
violenza privata e di violenza sessuale in gruppo. Uno è già in carcere per omicidio. Oltre ai quattro arrestati, un quinto giovane africano è attualmente ricercato dalle forze di polizia.
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