Al palazzo di giustizia di Torino anche Beppe Grillo. Nella maxi aula 3 si apre il processo per la violazione dei sigilli della baita abusiva di Chiomonte, la Baita Clarea centro nevralgico della protesta contro l'alta velocità Torino-Lione. E il comico genovese è tra i 22 imputati per i fatti relativi al dicembre 2010.
Parlando con i giornalisti, poco prima di entrare in aula, Beppe Grillo se la prende con il sistema giudiziario italiano. E non ha mezze parole: "Non funziona più". Non si può, sostiene, "mettere in moto una causa che costerà centinaia di migliaia di euro per la rottura di un sigillo".
Il comico pensa piuttosto a un'altra questione, per lui centrale e più importante, quella dei "detenuti in carcere", ovvero quei No Tav arrestati per concorso morale, "che non prevederebbe neanche il carcere"."Affrontare così duramente gli inermi - rincara la dose - è una debolezza della giustizia per giustificare un buco da 22 miliardi che non faranno mai, che è la Tav. È proprio la giustizia che è in crisi".
A processo con Grillo anche il leader storico della protesta No Tav, Alberto Perino. I fatti dei quali si occupa questo processo in particolare, uno dei numerosi legati alle vicende della val Susa, sono quelli avvenuti a dicembre 2010, quando i manifestanti valligiani avevano più volte infranto i sigilli apposti dai carabinieri alla Baita Clarea. Il piccolo edificio era stato costruito nell'area in cui l'anno successivo sarebbe sorto il cantiere del tunnel della Maddalena, senza un'autorizzazione edilizia.
"Passerò la vecchiaia qui" - ha concluso Beppe Grillo, commentando il processo in corso - "I No Tav sono persone perbene e non hanno mai fatto male a nessuno".
L'udienza di oggi, dedicata alla fase preliminare del processo, è stata aggiornata al 18 luglio, dopo la richiesta delle difese che hanno sollevato il "legittimo impedimento" per Marco Re, attualmente in degenza in clinica e Guido Fissore, consigliere comunale di Villarfocchiardo, attualmente con obbligo di dimora per gli scontri NoTav della scorsa estate. Il pm ha accolto la richiesta del legale di Re, sottolineando invece come per Fissore si sarebbe dovuto chiedere il permesso di partecipare in anticipo. L'aggiornamento della seduta è stato accolto positivamente dai NoTav, tra applausi e il motto del movimento: "'a sarà dura".
Con un applauso è stata accolta anche la comparsa in aula di
Giorgio Rossetto, manifestante detenuto a Saluzzo da fine gennaio (era stato arrestato il 26). Il movimento NoTav contesta il trattamento riservato a Rossetto, chiuso in una cella in isolamento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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