Bonus per latte artificiale, i pediatri: "È contro le indicazioni dell'Oms"

L'Acp critica il bonus da 400 euro per l'acquisto del latte artificiale previsto in manovra: "Si investano risorse per tutelare il diritto all'allattamento"

Bonus per latte artificiale, i pediatri: "È contro le indicazioni dell'Oms"

L'annuncio del bonus per l'acquisto del latte artificiale per le mamme che non possono allattare ha creato non poche polemiche. L'emendamento alla manovra, approvato dalla commissione Bilancio del Senato, prevede un bonus fino a 400 euro che potrà essere erogato fino al sesto mese di vita del neonato. Il ministero della Salute, con un decreto atteso entro marzo, dovrà stabilire i requisiti economici per l'accesso al bonus e individuare le condizioni patologiche.

Un provvedimento che però non piace ai pediatri, preoccupati che il bonus possa "svantaggiare l'allattamento al seno". "Il provvedimento innalza il rischio di diminuire la diffusione dell'allattamento al seno, va contro le indicazioni di tutte le società scientifiche e dell'Oms, ed è in evidente contrasto con lo spirito del Codice internazionale sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno", ha dichiarato Federica Zanetto, presidente dell'Associazione culturale pediatri (Acp).

"Sono molto rare le condizioni patologiche reali (assolute e permanenti) che rendono impossibile l'allattamento - ha spiegato Adriano Cattaneo, dell'Unità per la Ricerca sui Servizi Sanitari e la Salute Internazionale, ed epidemiologo dell'Associazione Culturale Pediatri - e che, nelle misure attuative che verranno stabilite, solo esse sono da considerare come destinatarie della fornitura gratuita di formula tipo 1". La diffusione di queste patologie secondo i pediatri non è tale da meritare un provvedimento legislativo.

Secondo i pediatri, gli investimenti sarebbero da fare "sul fronte opposto". E prendono ad esempio altri Paesi. "Nel Nord dell'Inghilterra, esperienze pilota hanno incentivato l'allattamento esclusivo con sostegni economici crescenti, all'aumentare della durata dell'allattamento, per mamme sotto una soglia di reddito predeterminata, e si sono dimostrate vantaggiose anche da un punto di vista economico - ha affermato Zanetto - e negli Usa un bonus economico per la mamma che allatta, nelle famiglie a basso reddito, ha aumentato il ricorso a questa pratica".

In Italia il rischio per i neonati di non essere allattati al seno è già alto in alcune aree del Paese. "La percentuale di bambini allattati esclusivamente al seno nei primi 4 mesi passa dal 44% della provincia autonoma di Trento o dal 40% della Toscana, al 16% della Campania, al 17% della Calabria e della Sicilia", hanno evideziato dall'Acp. Ma i benefici dell'allattamento al seno sono enormi per il piccolo e il suo sviluppo.

"Se si vuole fare una norma che sia davvero di sostegno alle mamme e ai bambini, si investano risorse per una maggiore tutela del diritto all'allattamento al seno delle donne che lavorano, in particolare per le donne che lavorano al di fuori dei settori che tutelano questo diritto", hanno concluso i pediatri.

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