Boschi: "Sì al referendum per combattere il terrorismo". È polemica

Il ministro Boschi usa la paura per il terrorismo per fare propaganda per il "sì" al referendum. Scoppia la polemica

Boschi: "Sì al referendum per combattere il terrorismo". È polemica

"Dobbiamo abbassare tutti il livello di propaganda. Non si può sentire un ministro della Repubblica che utilizza la riforma costituzionale per dire che quello è un antidoto all'instabilità politica e al terrorismo". Così, riferendosi alle parole espresse ieri dal ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, il capogruppo alla Camera di Sinistra italiana Arturo Scotto, arrivando a palazzo Chigi per la riunione dei presidenti dei gruppi con il presidente del Consiglio Matteo Renzi dopo l'attentato terroristico a Nizza. Le parole della Boschi infatti hanno suscitato qualche perplessità. Subito dopo la strage di Nizza, il ministro delle Riforme aveva affermato: "Dire ‘sì’ al referendum e alle riforme può dare al nostro paese la possibilità di essere più moderno e credibile”, in grado di avanzare proposte e dare risposte alle “sfide della crescita economica, le sfide della integrazione e della gestione dei flussi migratori in arrivo”. Condizioni essenziali per emarginare la minaccia del terrorismo e per rispondere all’esigenza di sicurezza “che arriva dai cittadini”.

Insomma un volo pindarico che lega il "sì" al referendum all'emergenza terrorismo che ai più pare abbastanza forzato. La propaganda sul voto a quanto pare sta sfuggendo di mano al governo che adesso vorrebbe sfruttare la paura per convincere gli italiani a votare un "sì" che col terrirismo e l'immigrazione c'entra davvero poco...

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