Mentire sul possesso della tv diventerà un reato. È quello che prevede la nuova bozza sulla tassa Rai preparata dal governo. Per capire il rischio che si corre, bisogna posri una domanda: cosa succede se chi riceve la bolletta ritiene che il canone della Tv non sia dovuto? Ad un nucleo familiare potrebbero arrivare più bollette: casa delle vacanze, garage, persino quella di una cappella del cimitero. Nel caso in cui l’addebito del canone dovesse arrivare su due bollette, il consumatore dovrà seguire un iter non semplicissimo. Prima di tutto dovrà compilare un nuovo bollettino postale scomputando dal costo dell’energia quello del canone. Poi, come sottolinea il Messaggero, dovrà comunicare alla società elettrica che la tassa non è dovuta. Questo potrebbe avvenire anche se in casa non ci sono televisori o "altri apparecchi atti a ricevere il segnale televisivo", come può essere anche un computer. Mentire in questa comunicazione sarà particolarmente rischioso, perché diventerà un reato, con una pena fino a due anni prevista dal codice per le dichiarazioni mendaci. Toccherà alle società elettriche comunicare al Fisco chi sono i "morosi".
Novità anche sul fronte delle sanzioni. Nelle prime bozze del provvedimento era prevista una sanzione di 300 euro per i gestori che non effettuano questa segnalazione. Poi la multa è stata ridotta a 30 euro e, infine, nelle ultime bozze è del tutto scomparsa. Ai morosi, comunque, in caso di mancato pagamento del solo balzello sulla televisione, non sarà staccata la corrente elettrica. Nel decreto attuativo che dovrà essere scritto dal ministero dello Sviluppo, il nodo più delicato da sciogliere sarà quello della banca dati unica per la fatturazione. Una questione molto delicata per le società energetiche. Dovranno mettere in comune i nominativi e la residenza dei propri clienti. Un’informazione commerciale che fino ad oggi hanno custodito gelosamente.
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