"Secondo me alleggeriranno ancora l'azienda e poi pian piano venderanno altri pezzi della Perugina". Carla Spagnoli, presidente del Movimento per Perugia e pronipote di Luisa, inventrice del Bacio, non usa mezzi termini. La notizia di una "dismissione" di fatto delle caramelle "Rossana" da parte della Nestlé la lascia "amareggiata ed arrabbiata". Non bastano i 60 milioni di investimento promessi dall'azienda svizzera.
Di cosa accusa la Nestlé.
"Non investono più in nulla, così nelle caramelle come nella cioccolata. Non creano prodotti innovativi. E anche il "Bacio" non è più quello di una volta.
Cosa intende dire?
"Le nocciole non sono quelle che si usavano a suo tempo. L'impasto non è più lo stesso. Le scaglie di cioccolata assorbono umidità e i "Baci" diventano secchi dopo pochi giorni che vengono messi in vendita".
Cosa significa per la famiglia Spagnoli sapere che le "Rossana" non rientrano nei piani della nuova Perugina?
"Non solo la "Rossana". Lo stesso discorso vale per altri prodotti. Sono tutte creature della mia nonna. È come perdere l'identità. È finita. La multinazionale ragiona con una mentalità diversa. Le faccio un esempio: durante la manifestazione per i cento anni del "Bacio", parlai con uno dei manager Nestlé. No sapeva nemmeno chi fosse mia nonna, la fondatrice dell'azienda che stava guidando. La Perugina, evidentemente, non gli interessa. Per questo non ci mettono l'anima, il cuore e la passione. sono guidati esclusivamente dall'interesse economico. Ma non è solo colpa loro".
E di chi, allora?
"I sindacati. Loro sono stati la rovina dell'azienda. Una volta erano sempre sul piede di guerra. Facevano i ricatti: Buitoni, prima di vendere, dovette assumere 400 dipendenti anche se era in crisi. Poi boicottavano i prodotti, addirittura mettendo i denti cariati nei "Baci". Da quando c'è la Nestlé, invece, sono stati sempre zitti".
La governatrice Marini, riferendosi alla presentazione del piano industriale, ha detto che ci sono "luci e ombre".
"Vorrei sapere Quali sono le luci. Io non le vedo. Le colpe vanno ripartite tra lei, i sindacati e i parlamentari di destra e sinistra eletti nella nostra regione. Nessuno si è mosso per salvare la Perugina. Possibile che anno scorso, quando hanno lasciato a casa i lavoratori stagionali, non Abbiano capito che saremmo finiti a questo punto?"
Eppure la fiction
"Che sono tutti una massa di incapaci".
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