Caserta, algerini infuriati danno fuoco a una donna e guardano mentre brucia viva

Litigano per una banalità, poi la vendetta dei due clandestini algerini. La bruciano viva con l'alcol etilico e stanno a guardare mentre brucia

Caserta, algerini infuriati danno fuoco a una donna e guardano mentre brucia viva

Una lite per futili motivi, nata tra le mura di casa. Poi la furia di due clandestini algerini che, dopo averle gettato addosso del liquido infiammabile, hanno dato alle fiamme una donna. Quando i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Maddaloni (Caserta) sono arrivati hanno trovato la donna, stesa sul letto, mentre stava ardendo viva. I due immigrati stavano impalati, davanti alla torcia umana, senza muovere un dito.

I due clandestini, Fakir Ali Cherif e Bach Sais Rachid, entrambi cittadini algerini di 47 anni, sono stati arrestati in flagranza di reato a San Felice a Cancello. Sono accusati di tentato omicidio in concorso ai danni di una connazionale, compagna di uno di loro. I due avrebbero gettato dell’alcool etilico sul corpo della donna, dandole fuoco con un accendino. I militari dell’Arma, intervenuti sul posto a seguito di una chiamata pervenuta sul numero di pronto intervento 112 da parte di un vicino di casa, hanno fatto irruzione all’interno dell’abitazione, dove hanno sorpreso i due algerini che osservavano la donna, stesa sul letto, mentre stava ardendo viva. Dopo una breve colluttazione, i carabinieri sono riusciti a bloccare i due algerini e, con l’ausilio di un lenzuolo, hanno spento le fiamme che divampavano sul corpo della donna.

I militari hanno recuperato la bottiglia contenente il liquido infiammabile e un accendino. Dai primi accertamenti risulterebbe che il movente sia riconducibile a una lite scaturita, per futili motivi, tra uno dei due e la donna, sua compagna.

La vittima è stata trasportata presso il centro grandi ustioni dell’ospedale Cardarelli di Napoli, presenta il 60% del corpo lesionato ed è attualmente ricoverata in prognosi riservata, in pericolo di vita. Gli arrestati sono stati portati nel carcere di Santa Maria Capua Vetere su disposizione della competente Autorità giudiziaria.

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