Catania, lo pestano in trenta perché è di destra: 18enne finisce all'ospedale

Brutale aggressione ai danni di un giovane militante di destra che distribuiva volantini fuori scuola: 30 "compagni" lo hanno accerchiato e pestato con pugni e caschi

Catania, lo pestano in trenta perché è di destra: 18enne finisce all'ospedale

Accerchiato e pestato a sangue da un gruppo di estremisti di sinistra perché aveva in mano il volantino sbagliato: quello per pubblicizzare una manifestazione per l’anniversario dell’Unità d’Italia. È successo a Catania, poco prima che suonasse la campanella d’ingresso dell’Istituto De Felice, in piazza Roma. La “colpa” della vittima, Enrico Maccarone di 18 anni, sembra sia stata quella di riconoscersi nei valori della destra e di fare attività politica con “Assalto studentesco” che è la costola giovanile della comunità militante “Spazio Libero Cervantes”.

Così, mentre stava volantinando fuori dalla sua scuola, come già aveva fatto in passato, un gruppo di trenta balordi lo ha avvicinato e aggredito a pugni e colpi di casco sul viso. “Non erano ragazzi della scuola ma esterni, forse si è trattato di studenti che passavano di lì per unirsi al corteo organizzato da Libera per ricordare le vittime della mafia ed esprimere solidarietà ai migranti”, è il sospetto degli amici di Enrico. Alla fine del raid il ragazzo è ridotto ad una maschera di sangue: gli hanno fratturato uno zigomo e provocato lesioni agli occhi e alle orecchie. I medici dell’ospedale Garibaldi, dove è stato trasportato, lo hanno giudicato guaribile in quaranta giorni. Sulla vicenda, adesso, stanno indagando la Digos e la Questura.

“Non cediamo il passo a chi non ha idee su cui confrontarsi, ancora più forte di prima proseguiremo la nostra azione. Le fratture passano, l’azione infame di questi zoticoni di sinistra resta”. È il commento apparso sulla pagina Facebook di “Assalto studentesco”.

Il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, ha espresso “profonda indignazione e amarezza per il riesplodere della violenza politica”. “Mi auguro - ha detto il primo cittadino - che si tratti di un fatto isolato e che non si ripetano atti di questo tipo che rischiano innescare pericolosissime escalation”. “Evidentemente – ha aggiunto – qualcuno è rimasto fermo a metodi e sistemi di azione politica che speravamo fossero stati per sempre cancellati”.

Sul caso sono intervenuti anche alcuni parlamentari. Il senatore della Lega William De Vecchis ha parlato di “vigliacca aggressione” e annunciato che presenterà “un’interrogazione al ministro degli Interni perché della vicenda si approfondisca in Parlamento”. Anche la deputata di Fratelli d’Italia, Carolina Varchi, ha espresso “solidarietà a nome personale e di tutto il partito al giovane attivista di destra Enrico Maccarrone, vittima di un’aggressione incivile e vigliacca”.

“Il nostro abbraccio ideale – ci ha tenuto a specificare la parlamentare – va anche a tutti i giovani di destra che portano avanti quei valori e quella cultura identitaria nella quale ci riconosciamo: nessuno pensi di fermare la forza delle idee con metodi mafiosi e aberranti”.

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