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Vittime dell'immigrazione, Bonino: "Non c'è una soluzione miracolosa"

Identificate le vittime annegate ieri a Catania. Gli inquirenti: "C'era nave madre al largo". Gli immigrati presenti a bordo non erano disidratati. Fermati due "vivandieri"

La polizia rimuove i cadaveri degli immigrati morti a Catania
La polizia rimuove i cadaveri degli immigrati morti a Catania

Potrebbe non essere stato un viaggio lungo quello degli immigrati egiziani e siriani che sono sbarcati ieri mattina a Catania. Stando all’ipotesi al vaglio di investigatori e della Procura distrettuale, una "nave madre" avrebbe trainato il piccolo peschereccio di legno lasciandolo poi al largo della costa siciliana. "Quello che vediamo sulle coste italiane è conseguenza dell’esodo disperato, perché si mettono insieme due fenomeni: chi fugge dalla guerra e chi fugge dalla povertà", ha commentato il ministro degli Esteri Emma Bonino a Radio Radicale sottolineando che per questa tragedia "non c'è una soluzione miracolosa".

Tra i rilievi che danno sostegno all'ipotesi degli inquirenti c'è anche lo stato di salute degli extracomunitari. Provati e affamati, gli immigrati non avevano segni evidenti di avere fatto una lunga traversata in mare. Anche il piccolo di sette mesi ricoverato e dimesso poche ore dopo un controllo nell’ospedale Garibaldi di Catania è apparso ai medici in buone condizioni di salute: paffuto e non mostrava segni di sofferenza fisica, ma soltanto una non grave disidratazione. Il bambino è stato riconsegnato già ieri ai suoi genitori. Ieri sono state identificate le sei vittime: sono tutti giovani egiziani di età compresa tra i 17 e 27 anni. Gli esami medici hanno confermato che sono morti per annegamento. Il minorenne avrebbe compiuto 18 anni il prossimo 25 agosto. Nessuno di loro era tra i potenziali "scafisti" che hanno portato la barca fino al Golfo di Catania che si è poi arenata su una "secca" davanti il lido Verde del lungomare della Plaia.

Due egiziani di 16 e 17 anni sono stati fermati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nell’ambito delle indagini sullo sbarco avvenuto ieri sul lungomare della Plaia.

Secondo l’accusa avrebbero fatto parte dell’equipaggio dell’imbarcazione con mansione di vivandieri. Dalle indagini delle procure distrettuale è emerso che tre "scafisti" si sarebbero buttati in mare e sarebbero riusciti a fuggire prima dell’arrivo delle forze dell’ordine.

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