Sembrerebbe uno scherzo di cattivo gusto. Un'irresponsabile idiozia di chi è intenzionato a scatenare la rabbia degli italiani che hanno a cuore la propria tradizione. Ma la notizia del Babbo Natale che quest'anno nella festa della Natività di Gesù non porterà i regali ai bambini italiani ma i permessi di soggiorno ai clandestini è invece vera. Incredibile e sconvolgente ma vera. Sono stati i genitori di alcuni bambini della scuola media Oreste Boni di Sorbolo, in provincia di Parma, a rivelare il testo della poesia impartita ai loro figli per la recita di Natale: «C'è un silenzio un po' speciale nella sera di Natale, tutti sono più contenti, solo un bambino batte i denti. La sua pelle è cioccolato, al freddo non è abituato, vende kleenex e accendini, bussa piano ai finestrini. Lui non sa che cos'è Natale e vedendolo lì solo viene proprio naturale di portarlo a festeggiare. C'è un silenzio un po' speciale nella sera di Natale, poi d'un tratto si apre il cielo e non c'è più freddo e gelo. Una slitta atterra in strada tra brillanti di rugiada, il bambino è spaventato: chi è quell'uomo che è atterrato? Sono io, Babbo Natale, è speciale questo giorno, ti ho portato un sacco pieno di permessi di soggiorno».
A parte il fatto che un Babbo Natale che eliminasse il freddo e il gelo verrebbe stramaledetto dagli imprenditori la cui attività ruota attorno al turismo sciistico e dagli agricoltori le cui semine e piante necessitano del periodo di incubazione o del riposo invernale, tocchiamo con mano un attentato non solo alla nostra tradizione ma soprattutto ad una sana educazione dei nostri figli, sottraendo loro la certezza di chi siamo sul piano delle nostre radici, fede, identità e valori condensati nella tradizione. È stato l'avvocato Gianluca Vinci, segretario nazionale della Lega Nord in Emilia, a denunciare per primo che «è un fatto di gravità assoluta che in una scuola pubblica si imponga di recitare canzoni di chiaro stampo politico di sinistra che esortano al rilascio in massa di permessi di soggiorno. La scuola è di tutti senza alcuna distinzione e non deve avere nessun colore politico».
Lo scorso anno il dirigente scolastico dell'istituto Garofani a Rozzano, in provincia di Milano, aveva deciso di ribattezzare la Festa di Natale in «Festa di inverno», aveva vietato gli inni natalizi, mentre il consiglio di istituto aveva ordinato di non esporre più il crocifisso nelle aule. In parallelo sempre nel 2015 ha esordito il presepe islamo-cristiano davanti alla chiesa parrocchiale di San Giacomo a Spino d'Adda in provincia di Cremona, un presepe con statuine che raffiguravano imam, donne velate dal burqa e moschee.
La dissacrazione del Natale cristiano avviene in un contesto dove imperversa il relativismo religioso. Ormai è lo stesso Papa Francesco che legittima l'islam come religione, santifica i clandestini, condanna i cristiani che non accolgono i clandestini che sono prevalentemente musulmani. Lo scorso 31 luglio, per la prima volta in 1400 anni di storia dell'islam, la messa domenicale è stata trasformata in una cerimonia interreligiosa islamo-cattolica consentendo agli imam di recitare i versetti del Corano in arabo dagli altari delle chiese.
Lo scorso gennaio il cardinale Scola, arcivescovo di Milano, ha chiesto di far osservare nelle scuole una festività islamica così come si osservano il Natale e la Pasqua. Fermiamo questa follia suicida della Chiesa che odia il cristianesimo, dello Stato che odia gli italiani, degli italiani che odiano se stessi. Basta!magdicristianoallam.it
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