Cinquant'anni fa erano già stati previsti gli smartphone

Gli esperti sapevano già tutto. Anche che mezzo secolo più tardi avremmo letto le notizie sui nostri smartphone

Cinquant'anni fa erano già stati previsti gli smartphone

Martedì 26 giugno 1962. Sul quotidiano Trapani Nuova compare un articolo in cui si parla della profezia di tre esperti americani che rivelano come sarebbe cambiato il mondo della comunicazione e dell’informazione ai giorni nostri. “Nel 2000 i telefoni faranno tutto loro”, è il titolo del pezzo. “Leggeremo i giornali attraverso la rete telefonica e potremo anche servircene per le operazioni di banca”, recita il catenaccio. Tuttavia sarebbe sbagliato pensare che comfort tecnologici di uso attuale come siti web consultabili su dispositivi mobili o sistemi di homebanking sempre a portata di mano fossero idee strampalate e totalmente avulse dalla realtà degli anni Sessanta. Ricordiamo che quelli erano i tempi dello sbarco sulla Luna, delle fobie nucleari, dei primi film di fantascienza, del boom economico e scientifico. Insomma, niente di più realizzabile poteva essere vaticinato in un’epoca così foriera di mutamenti.

Proprio prendendo spunto dall’articolo premonitore di Trapani Nuova, il giornalista e blogger Edoardo Poeta ha scritto il libro Il futuro è sempre esistito.

“Un testo che fa da guida nel ricostruire, previsione per previsione, il perché avevano predetto il ruolo del telefono nel 2000”, ha spiegato l’autore, sottolineando: “Singolare è che solo a Trapani e non sulla grande stampa, a quanto ne sappiamo oggi, ci fu la sensibilità di riprendere l’annuncio”.

Evidentemente i tre studiosi sapevano che qualcuno, cinquant’anni dopo, avrebbe riesumato quel pezzo. E che l’avremmo letto sul display del cellulare.

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