La prescrizione del reato contestato a Silvio Berlusconi in merito alla compravendita dei senatori tra il 2006 e il 2008 va confermata.
Lo sostiene il sostituto procuratore generale della Cassazione Luigi Orsi, che sollecita il rigetto del ricorso del leader di Forza Italia, condannato a tre anni per corruzione, reato che però era stato prescritto in appello, il 20 aprile dello scorso anno. Secondo il pg, il reato contestato a Berlusconi va riqualificato in quello di corruzione impropria, che "riporta sempre al punto della prescrizione", confermando quindi la sentenza dell'appello.
I fatti si riferiscono alla cosidetta "Operazione libertà", consistente nella sottrazione di senatori alla maggioranza di centrosinistra che sosteneva il governo Prodi, tra il 2006 e il 2008. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, all'ex senatore Sergio De Gregorio sarebbero stati versati tre milioni di euro, per convincerlo a lasciare l'Italia dei Valori, parte della maggioranza, e fondare un nuovo movimento, Italiani del Mondo, che aderì a Forza Italia. Nel 2008, il governo Prodi cadde anche grazie al voto di sfiducia di De Gregorio. L'ex senatore aveva già patteggiato una condanna a 20 mesi, nel 2013.
Al termine del processo di primo grado, che vedeva coinvolto oltre a Silvio Berlusconi anche l'ex direttore dell'Avanti Valter Lavitola, i giudici condannarono i due a tre anni di reclusione, all'interdizione per cinque anni dai pubblici uffici e al pagamento di un risarcimento allo Senato della Repubblica. La sentenza d'appello aveva poi dichiarato prescritto il reato.
Orsi chiede di riqualificare il reato di
corruzione impropria, sempre con l'esito della prescrizione, e il rigetto del ricorso del leader di Forza Italia, che chiede invece l'assoluzione con formula piena. Il verdetto della Cassazione è atteso in serata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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