Le confessioni di Benedetto XVI: il retroscena su rinuncia e "lobby gay"

A settembre uscirà il libro-testamento di Papa Benedetto XVI. Dai motivi della rinincia al papato alla lotta alla lobby gay presente in Parlamento

Le confessioni di Benedetto XVI: il retroscena su rinuncia e "lobby gay"

Il papato di Benedetto XVI ha sicuramente innovato la Chiesa. Fosse solo per la decisione di rinunciare al soglio di Pietro prima della sua morte. Eppure, ora, Jospeh Ratzinger ha concesso una lunga intervista a Peter Seewald che a settembre sarà pubblicata in tutte le librerie di mezzo mondo e che sarà il vero testamento politico e pastorale di Benedetto. Il titolo: "Benedetto XVI. Ultime conversazioni"

Nel libro, come annunciato sul Corriere da una anticipazione, ci saranno molte delle risposte alle domande che i fedeli si sono fatti in questi anni. Dalla rinuncia al papato, alla lotta alla lobby gay. Fino anche all'elezione "inaspettata" di Jorge Maria Bergoglio come suo successore.

La rinuncia di Benedetto XVI

Benedetto XVI ha più volte ripetuto che nessuno lo ha costretto a dimettersi. E anche in questo libro ripete di non aver ricevuto pressioni. Però racconta le riflessioni dei giorni precedenti all'annuncio, la decisione di preparare tutto solo con i collaboratori più stretti per evitare "corvi" e fughe di notizie che avrebbero "tolto forza all'annuncio". Ratzinger ha pronunciato la formula di rinuncia in latino perché in italiano pensava di poter sbagliare qualcosa e lasciare adito a false interpretazioni. Ha riflettutto molto, dice nell'intervista, sulle conseguenze che la sua scelta avrebbe avuto sul papato. Ma poi ha deciso in piena libertà. Quello che è certo, è che anche l'elezione al soglio pontificio fu per il papa emerito uno choc. Nel libro narra l'ansia e le notti insonni passate subito dopo il verdetto del Conclave.

L'elezione di Jorge Maria Bergoglio

Non se lo aspettava, Benedetto XVI, di dover promettere obbedienza a Bergoglio. Aveva fatto alcuni nomi di possibili candidati, ma non aveva pensato "a lui". Poi però, sarebbe stato investito dalla "gioia" di vedere le capacità di approccio con la folla del nuovo Papa. Ovviamente, Benedetto non nasconde le differenze tra lui e il suo successore, e nel libro racconterà anche questi aneddoti. In particolare, Ratzinger rigetta l'idea di essere considerato un "restauratore" in ambito ecclesiale e rivendica la sua azione pastorale e di "pulizia" in Vaticano.

Il legame con Giovanni Paolo II

Ratzinger ripercorre anche i suoi anni di infanzia, la vocazione, gli studi che lo hanno portato a diventare uno dei più giovani prelati ammessi al Concilio Vaticano II. Fu questo probabilmente a renderlo il braccio destro di Giovanni Paolo II, il quale lo mise alla Congregazione per la dottrina della Fede, ruolo che però Ratzinger più volte cerò di abbandonare, chiedendo "l'esonero a Wojtyla"..

I pensieri sulla morte

Nessuno, nemmeno il Papa è esonerato dalla morte. Benedetto XVI si sente "debole" di fronte alla morte e nel testo spiega come si sta preparando al fatidico momento.

La sconfitta della lobby gay

Ratzinger dice di essere venuto a conoscenza dell'esistenza di questo "gruppo di potere" all'interno del Vaticano e di essere riuscito a sciogliere la "lobby gay composta da quattro o cinque persone".

Benedetto XVI non ha detto tutto. E non lo dirà.

Molti segreti vaticani se li porterà nella tomba forse anche per il bene della Chiesa. "Ammette di aver preso appunti e note nel corso del Pontificato", scrive il Corriere, e lo ha fatto su molte cose. Ma distruggerà tutti gli appunti.

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