È un affondo che riguarda anche l'Italia quello del commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Dunja Mijatovic, che in un comunicato se la prende con "un certo numero di stati membri" che "stanno ostacolando il lavoro delle Ong" impegnate nel Mar Mediterraneo per gestire l'arrivo dei barconi di migranti dall'Africa.
"Qualsiasi approccio alla migrazione nel Mediterraneo dovrebbe garantire un sistema dotato di risorse sufficienti e pienamente operativo per salvare vite umane in mare. Le tragedie recenti che provocano centinaia di vite perse dovrebbero ricordarci l’urgenza di agire".
"In questo contesto, le organizzazioni non governative (ONG) svolgono un ruolo cruciale e dovrebbero essere libere di utilizzare i porti e altre strutture per le operazioni di salvataggio e per aiutare i migranti", assicura il commissario Mijatovic, che propone una visione in netto contrasto con quella italiana.
"Quando gli Stati membri coordinano le operazioni di salvataggio - rincara la dose il Consiglio d'Europa - dovrebbero fare pieno uso delle capacità di ricerca e di salvataggio disponibili, compresa quella delle navi delle ONG.
Le autorità di coordinamento dovrebbero garantire che le istruzioni impartite nel corso delle operazioni di salvataggio rispettino pienamente i diritti umani dei migranti soccorsi, anche impedendo loro di trovarsi in situazioni in cui il loro diritto alla vita sarebbe minacciato o in cui verrebbero sottoposti a tortura, a trattamenti inumani e degradanti o privazione arbitraria della loro libertà".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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