"Non credo che su quel gommone sia avvenuta una discussione teologica". All'indomani della tragedia del mare che ha portato alla morte 12 migranti cristiani, barbaramente uccisi e buttati in mare da altri clandestini islamici, Laura Boldrini nega che sia stato un fattore religioso a far scatenare la rissa a bordo della carretta del mare in arrivo dalla Libia.
"La responsabilità penale è individuale: chi uccide deve essere adeguatamente punito", ha detto la presidente della Camera in Campidoglio per la celebrazione dei 40 anni di Amnesty International, "Ma bisogna capire le dimensioni del problema, non semplificare. Su quelle imbarcazioni ci sono sempre livelli di sopraffazione, persone che cercano di avere la meglio sulle altre: non credo che queste persone abbiano fatto una discussione teologica a bordo, ma che purtroppo a bordo c’è questo tipo di violenza. Quindi il problema va inquadrato in modo lucido e bisogna capire che le semplificazioni non aiutano la comprensione del fenomeno".
"È ignobile il sarcasmo della Boldrini", ha detto la presidente di Fdi, Giorgia Meloni, "È vero, come sostiene la Boldrini, che con ogni probabilità i cristiani uccisi non hanno avuto modo di intavolare una discussione teologica con i loro carnefici. Un’opportunità che non hanno avuto nemmeno gli egiziani copti decapitati sulle coste libiche, i 148 studenti kenioti massacrati nell’Università di Garissa, le migliaia di cristiani uccisi in Nigeria da Boko Haram e le migliaia di cristiani deportati, torturati e ammazzati in Siria e in Iraq dall’ISIS.
In compenso, è evidente a tutti che ieri su quel barcone diretto in Italia, i cristiani sono stati uccisi in ragione della loro fede da parte di estremisti islamici che hanno la volontà di sterminare quelli che loro ritengono infedeli".
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