Papa Francesco ha scritto una lettera al Cardinal Sarah. Il testo del Papa pubblicato da La Nuova Bussola Quotidiana si riferisce alla lettera che Sarah stesso aveva inviato a Bergoglio in funzione del Motu Proprio "Magnum principium", atto teso a modificare la normativa canonica relativa alla traduzione dei testi liturgici. Le novità introdotte da Bergoglio riguardavano la revisione e l'approvazione dei testi che, per via del "Magnum Principium", non devono più essere sottoposti ad una revisione da parte della Santa Sede, ma solo ad una conferma. Le Conferenze Episcopali, insomma, hanno adesso una maggiore libertà in materia. Il cardinal Sarah aveva interpretato il testo ribadendo alcuni "punti fermi" onde evitare la creazione di una sorta di "federalismo liturgico". Sempre su la Nuova Bussola Quotidiana, il direttore Cascioli aveva sottolineato come nel commento di Sarah fosse riscontrabile una certa preoccupazione relativa al fatto che le traduzioni e gli adattamenti potessero fungere da pretesto per "far passare di tutto":"È evidente -scriveva il direttore de La Nbq- la preoccupazione del cardinal Sarah in qualità di prefetto della Congregazione per il Culto Divino: mantenere l’unità della Chiesa anche nella liturgia, pur rispettando l’autonomia dei vescovi dei singoli Paesi nell’elaborare la liturgia locale".
La lettera autografa del Papa al prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti suona come una "Correctio". Il tutto, poi, sta avvenendo a mezzo stampa, fattore che rappresenta una novità non di poco conto, tenendo in considerazione che il dibattito riguarda un aspetto tanto discusso quanto centrale per il futuro della Chiesa: la liturgia. Il Papa ha evidentemente ritenuto che l'interpretazione di Sarah avesse bisogno di ulteriori chiarimenti. Scrive Bergoglio:"Innanzitutto occorre evidenziare l’importanza della netta differenza che il nuovo MP stabilisce tra recognitio e confirmatio, ben sancita nei §§ 2 e 3 del can. 838, per abrogare la prassi, adottata dal Dicastero a seguito del Liturgia authenticam (LA) e che il nuovo Motu Proprio ha voluto modificare". E ancora: "Non si può dire pertanto che recognitio e confirmatio sono “strettamente sinonimi (o) sono intercambiabili” oppure "sono intercambiabili a livello di responsabilità della Santa Sede". Poi, nella parte finale della lettera, un richiamo ad un'altra "inesattezza" di Sarah: "Risulta inesatto attribuire alla confirmatio la finalità della recognitio (ossia "verificare e salvaguardare la conformità al diritto"). Certo la confirmatio non è un atto meramente formale, ma necessario alla edizione del libro liturgico "tradotto": viene concessa dopo che la versione è stata sottoposta alla Sede Apostolica per la ratifica dell’approvazione dei Vescovi, in spirito di dialogo e di aiuto a riflettere se e quando fosse necessario, rispettandone i diritti e i doveri, considerando la legalità del processo seguito e le sue modalità".
Papa Francesco ha chiesto a Sarah di far girare il testo di questa sua "Correctio". "Infine -scrive infatti Papa Bergoglio riferendosi a Sarah- "Eminenza, ribadisco il mio fraterno ringraziamento per il suo impegno e constatando che la nota “Commentaire” è stata pubblicata su alcuni siti web, ed erroneamente attribuita alla sua persona, Le chiedo cortesemente di provvedere alla divulgazione di questa mia risposta sugli stessi siti nonché l’invio della stessa a tutte le Conferenze Episcopali, ai Membri e ai Consultori di codesto Dicastero". Sarah è considerato uno dei cardinali maggiormente espressivi delle istanze dei conservatori. In più di una riflessione è stato indicato come il possibile candidato dei tradizionalisti al prossimo Conclave. A contrapporsi al Cardinale africano, dicono i ben informati, potrebbe essere il Cardinale Tagle, sul quale punterebbe forte per la successione proprio Papa Francesco.
Sandro Magister, nello specifico, ha dipinto questo quadro in un articolo riguardante le "prove di Conclave", per le quali il Segretario di Stato di Sua Santità Parolin, potrebbe rappresentare una sintesi. Scenari ovviamente solo ipotizzati. Di certo c'è che esiste un forte dibattito sulla tematica della liturgia.
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