A bordo del Vos Thalassa è accaduto di tutto. Alcuni dei 66 migranti salvati dal rimorchiatore italiano di fatto hanno minacciato l'equipaggio fino a quando il comandante non ha richiesto l'intervento della Guardia Costiera italiana. E a confermare la tesi della rivolta a bordo della nave ci sono due fonti: la prima è il report della Guardia Costiera italiana che ha spiegato in una nota di aver ricevuto la richiesta d'intervento da parte del rimorchiatore.
Dall'altro lato c'è il racconto della Guardia costiera libica che ha fatto sapere di aver assistito ad una vera e propria rivolta a bordo della nave. All'Agi la Guardia costiera libica ha parlato di una "ribellione" da parte dei migranti. Alcuni dei naufraghi salvati infatti si sono opposti al rientro in Libia e così avrebbero sequestrato l'equipaggio. "Il rimorchiatore era stato noleggiato dalla Libia per le operazioni logistiche a supporto di alcune piattaforme petrolifere a largo delle nostre coste e, con il coordinamento della Guardia costiera, è intervenuto per il salvataggio di 63 persone a bordo di un’imbarcazione di legno che stava affondando. Già in passato c’era stato questo tipo di collaborazione tra rimorchiatori e guardia costiera: i migranti sarebbero stati avvicinati alle coste libiche per essere consegnati a noi", ha spiegato l’ammiraglio Ayoub Qassem, il portavoce della Guardia costiera libica. A questo punto sarebbe scattata la rivolta. Ad accendere gli animi sarebbe stato l'arrivo di una motovedetta libica con il compito di scortare il rimorchiatore verso la costa. I migranti hanno protestato e, secondo quanto riportato sempre dai libici, hanno minacciato l'equipaggio costringendolo ad impostare la rotta verso nord.
"Non abbiamo voluto fare nulla che potesse far degenerare ulteriormente la situazione. La nostra priorità era garantire l’incolumità dell’equipaggio e di tutte le altre persone", ha aggiunto ancora Qassem, che ora teme che questo possa essere solo il primo di una serie di episodi di ribellione da parte dei migranti. Intanto sarebbero già stati individuati i capi della rivolta in un sudanese e in un ghanese che si trovavano a bordo della Vos Thalassa. Il ministro Salvini è stato chiaro: "Se qualcuno ha fatto qualcosa che va al di là della legge, se sbarca finisce in galera non in un centro d’accoglienza".
Il Corriere ha poi mostrato la mail inviata dalla nave alla Guardia Costiera italiana in cui informava la Marina italiana su quanto accaduto. "È iniziato così uno stato di agitazione - si legge nella mail - I migranti in gran numero si dirigevano verso il marinaio di guardia chiedendo spiegazioni in modo molto agitato e chiedendo di poter parlare con qualche ufficiale o comandante". Poi l'inaspettato: "Lo stesso, impaurito e accerchiato, contattava il ponte". Quando il primo ufficiale è accorso in suo aiuto, ha trovato una situazione che "andava man mano peggiorando".
Poi "i migranti hanno accerchiato a questo punto l'ufficiale chiedendo spiegazioni e manifestando un forte disappunto, spintonando lo stesso e minacciandolo… per tranquillizzare la situazione abbiamo dovuto affermare che verrà una motovedetta italiana".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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