Dopo il tribunale di Ivrea, anche quello di Firenze, ha riconosciuto il collegamento tra l’uso scorretto del cellulare e la scoperta di una malattia al nervo acustico.
Il Tribunale ha, infatti, condannato l’Inail, proprio come nel caso di Ivrea al pagamento di una rendita da malattia professionale a un addetto alle vendite che, negli ultimi 10 anni, ha passato 2-3 ore al giorno attaccato al telefonino, come ha spiegato il suo avvocato Paolo Maresca che lo ha difeso insieme al collega Dario Zangara.
Il perito nominato dal tribunale e quello scelto dalla vittima hanno confermato, riferisce il suo avvocato, "l’elevata probabilità di una connessione tra l’uso del telefono
cellulare e la malattia insorta", scientificamente definita un neurinoma dell’ottavo nervo cranico. Ora, fa notare il Corriere della Sera, dovranno passare ben 60 giorni prima che si conoscano le motivazioni della sentenza del tribunale di Firenze.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.