La Cassazione non ha dubbi: dare del "negro" a una persona di colore costituisce reato. Lo stabilisce la sentenza con cui la Suprema Corte ha condannato un imprenditore marchigiano, Maurizio V., reo di aver colpito uno straniero, Mohamed F.B., con un pugno e di averlo apostrofato come "negro, perditempo...".
L'uomo, condannato per ingiuria e lesioni aggravate, aveva tentato di difendersi sostenendo che nelle sue parole non c'era traccia di razzismo e che anzi la sua tolleranza era attestata dal fatto che nella sua impresa si serviva regolarmente di "manodopera multietnica".
Nel motivare la propria decisione, i giudici del Palazzaccio ricordano inoltre precedenti sentenze secondo cui "integra gli estremi della aggravante della finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso, l'espressione "sporco
negro", in quanto idonea a coinvolgere un giudizio di disvalore sulla razza della persona offesa".L'imprenditore è stato inoltre condannato al pagamento delle spese processuali e a versare mille euro alla Cassa delle Ammende.
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