Denuncia un clandestino: scoppia la bufera sul medico

Trento, il dottore chiama l'Arma. Critiche dal Gruppo immigrazione e salute: "La legge lo vieta". Ma Salvini lo difende

Denuncia un clandestino: scoppia la bufera sul medico

Al pronto soccorso si è presentato un uomo, immigrato, senza diritto a permanere nel territorio italiano. Un clandestino, in parole povere. E così il medico di un ospedale di Trento ha alzato la cornetta del telefono e ha chiamato i carabinieri. I quali si sono presentati a nosocomio e hanno prelevato il paziente, portandolo in caserma per i controlli di rito del caso.

È scoppiata la bufera su un medico di Trento e la vicenda, che risale a luglio ma è emersa solo in questi giorni, è stata portata all’attenzione dell’Ordine dei medici e dell’Azienda sanitaria locale. “Al paziente – scrive il Corriere - non è stato consentito di completare gli accertamenti e non ha ricevuto nessuna indicazione terapeutica".

Il medico si è difeso, riporta il Corriere del Trentino, affermando di non conoscere la direttiva firmata nel novembre del 2009 da Mario Morcone, allora capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione. Secondo quella circolare, infatti, "il divieto di segnalare alle autorità lo straniero irregolarmente presente nel territorio dello Stato che chiede accesso alle prestazioni sanitarie".

Il Gruppo immigrazione e salute del Trentino parla subito di un "diffuso clima anti-stranieri" che rischia di "sdoganare atteggiamenti pericolosi, magari persino determinati da una presunzione di rispetto e promozione della legalità". Il ragionamento di Elisabetta Cescatti e Bruna Zeni è che un clandestino, per evitare di essere segnalato ai carabinieri, potrebbe evitare di farsi curare. Magari rischiando di diffondere malattie in tutto il territorio.

Con l'occasione, mettono nel mirino pure il decreto Salvini: "Il provvedimento ridimensiona drasticamente la protezione umanitaria, limitandola a pochi casi specifici tra cui le cure mediche che però saranno a pagamento - affermano Cescatti e Zeni al Corriere - L' effetto complessivo sarà quello di spostare numerosi migranti dagli attuali percorsi di accoglienza alla clandestinità. Lo stesso smantellamento dello Sprar, un sistema diffuso di accoglienza che ha registrato un esito positivo, è un segnale preoccupante che solleva molti interrogativi sul futuro di queste persone". In realtà, come spiegato dal Giornale in questo articolo, l’aumento dei “clandestini” permetterà al governo di espellere più immigrati che, fino a ieri, godevano di permessi di soggiorno umanitari concessi con enorme facilità.

Certo, il medico trentino sembra aver violato la circolare del ministero. Ma sulla sua condotta si è subito aperto un dibattito. In fondo la legge potrebbe anche cambiare.

Anche perché, in difesa del medico di Trento si è già schierato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “Abbiamo il dovere di garantire cure mediche a tutti – dice il leghista - ma non possiamo dimenticare l’esigenza di contrastare l’immigrazione clandestina. Solidarietà al medico di Trento che ha segnalato un marocchino irregolare”.

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