Disoccupato chiede al comune i 37 euro concessi ai profughi. Il vicesindaco: "Non possiamo"

Un uomo, probabilmente con gravi difficoltà economiche, ha chiesto al comune di Scorzè di poter usufruire dei soldi concessi ai migranti

Foto d'archivio
Foto d'archivio

Quando gli impiegati dei servizi sociali di Scorzè si sono trovati davanti a un uomo italiano di età compresa tra i 35 e i 40 anni con il modulo compilato per il contributo giornaliero di 37 euro destinato ai profughi non hanno creduto ai loro occhi.

Molto probabilmente, l'uomo faceva riferimento al provvedimento varato nel comune di Telgate, in provincia di Bergamo: "Caro concittadino, ti invito a compilare l'allegato modulo in modo che io mi adoperi affinché lo Stato si faccia carico delle tue necessità e chiedere al Governo Italiano, anche per te, lo stesso trattamento economico di 37 euro giornalieri che viene riservato a tutte le persone richiedenti lo status di profugo, che ormai quotidianamente arrivano nelle nostre regioni, grazie alle infelici operazioni Mare Nostrum, Frontex e ora Triton".

Come scrive il Gazzettino, che riporta le parole del a vicesindaco e assessore ai servizi sociali Nais Marcon, "gli impiegati non hanno potuto che riservarsi di esaminare la pratica ma il nostro Comune non prevede, e così neanche la legge, questa sorta di reddito di cittadinanza per i cittadini italiani".

538em;">Nonostante il sindaco di Scorzè Giovanni Battista Mestriner, come riporta ll Gazzettino, "sia da sempre contro l'attuale politica governativa sui migranti, è tuttavia critico nei confronti dell'iniziativa del collega di Telgate": "Non si può giocare sulla pelle della gente illudendola in questo modo - ha commentato il sindaco - Quel residente di Scorzè era proprio in buona fede e convinto di poter accedere al contributo dei 37 euro data la condizione in cui versa la sua famiglia. Ma non credo sia questo il modo per imporsi in politica o per far sì che lo Stato si faccia carico delle persone indigenti".

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