Quello che appare è che nel Pd ci sia più d'uno desideroso di annunciare la secessione. E anche che il segretario Matteo Renzi sia molto preoccupato e stia lavorando per evitare lo spappolamento del partito. Ma siamo sicuri che le cose stiano proprio così? Io qualche dubbio ce l'ho. E se fosse l'inverso? Se cioè chi evoca la secessione non abbia in realtà la minima intenzione di metterla in pratica e che Matteo Renzi, viceversa, accenda ogni giorno ceri alla Madonna sperando che interceda perché la secessione avvenga?
Sono solo domande, ma parto da una considerazione semplice. Perché mai un democristiano (Renzi) dovrebbe essere preoccupato se un gruppo di comunisti che gli impedisce di fare il democristiano dovesse lasciare il partito? Secondo me posso sbagliare se ciò avvenisse festeggerebbe a champagne. Quella rottamazione promessa alla sua discesa in campo e rimasta a metà si completerebbe gratis e non per mano sua. Invece che cacciare (cosa brutta), meglio mettere le cose in modo da essere lasciato e magari fare pure la vittima, come il marito fedifrago che non ha il coraggio di mollare la vecchia moglie. Se fosse così, parliamo di genio.
Senza più tra i piedi i D'Alema e i Bersani a triturarti i maroni ogni giorno, sai come ti cambia la vita? Ti alzi al mattino e fai quello che vuoi, che sia parlare con Trump via Briatore o andare ad Arcore a fare due chiacchiere con Berlusconi, nessuno si scandalizzerebbe più. E poi mani libere nel compilare liste elettorali di soli fedelissimi invece di stare lì ad accontentare undici correnti armate le une contro le altre.
Uno può obiettare: già, ma se la scissione avviene, addio maggioranza, perché il governo Gentiloni è pur sempre copia di quello Renzi e gli scissionisti difficilmente continuerebbero a sostenerlo. E qui starebbe la ciliegina sulla torta. Se domani cadesse il governo, Mattarella sarebbe costretto a indire elezioni subito (salvo pericolose acrobazie): proprio l'obiettivo che Renzi insegue, al momento senza successo.
Fantapolitica? Può darsi, ma resto convinto che se secessione sarà, vincerà Renzi; se secessione non sarà vinceranno
D'Alema e soci, che potranno continuare a tenere per gli attributi il giovane ex premier senza rischiare la marginalità di un partitino figlio di una secessione. Vediamo, non è sempre vero che ciò che non si vede non esiste.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.