Sarà perché l'uovo contiene colesterolo, ma pare proprio che mangiarlo oggi faccia ingrassare. Mentre aspettare un giorno per spolpare una gallina non è soltanto più soddisfacente e nutrizionalmente corretto, ma fa anche vivere meglio. Ci vuole un bel coraggio per sfidare i proverbi. Lo ha fatto un pool di ricercatori del Dipartimento di Psicologia generale dell'università di Padova, che ha pubblicato sulla rivista «Neuroimage» una ricerca sui meccanismi che ci portano a privilegiare un piccolo beneficio immediato oppure un grande beneficio successivo oppure un po' e un po' a seconda delle circostanze. «Il nostro studio - spiega la ricercatrice Giorgia Cona - mostra che il modo di rispondere a questa domanda, e quindi l'approccio che abbiamo noi verso una ricompensa, ha una base evoluzionistica e spiega molto di come siamo».
L'aspetto più innovativo dello studio patavino è quello che identifica tre profili principali in rapporto alla risposta alla possibile scelta tra l'uovo oggi e la gallina domani. Si tratta dei vertici di un triangolo in cui si collocano tre figure archetipiche: quello che identifica gli individui con una preferenza stabile verso ricompense più grandi ma ritardate nel tempo, quello dove si collocano quanti di noi preferiscono un soddisfacimento immediato delle pulsioni anche a scapito della sua qualità, e quello che raccoglie quanti si pongono in maniera flessibile rispetto al dilemma in questione, ovvero prediligono la gallina ma solo se ben pasciuta, nel senso che prevedono ci sia una grande differenza tra le due ricompense. «Tali tratti - spiega Cona - sembrano spiegare una costellazione di caratteristiche degli individui in molti altri domini».
Ebbene, pare proprio che scegliere uovo o gallina dica molto non solo di come sarà composta la nostra cena ma anche degli ingredienti della nostra vita. «Le analisi - spiega Maurizio Corbetta, direttore del Padova Neuroscience Center - hanno mostrato che a ognuno degli archetipi sono associate caratteristiche legate alla personalità, alle funzioni cognitive, alle abitudini e alle strutture cerebrali».
I saggi sono naturalmente quelli che riescono a massimizzare il profitto pazientando. Sono i mangiatori di galline (se sono vecchie ci scappa anche un bel brodino), gli investitori, i risparmiatori (anche emotivi?), quelli dotati di autocontrollo. Va detto che i soggetti in questione non ci stanno particolarmente simpatici, ma la scienza accredita loro un livello più alto «di intelligenza, di memoria verbale, di abilità spaziali». Non solo: hanno anche «una migliore abilità e prestanza fisica, un più alto livello socio-economico, presentano caratteristiche di personalità più positive e un maggior benessere e soddisfazione nella vita». Infine «hanno un maggior volume di materia grigia».
Dall'altro lato ci sono i mangiatori di uova, che oggi fanno uno spuntino e domani digiunano. Non proprio dei furbacchioni. E infatti secondo gli studiosi padovani essi sono un po' più sciocchi ma anche «più alti livelli di aggressività, di ostilità e di stress». Fosse solo questo: i massimizzatori di profitto immediato hanno un indice di massa corporea più alto, un livello socio-economico più basso, fanno un maggiore uso di droghe e hanno un volume cerebrale inferiore». Un gran lavoro per l'ufficio stampa delle uova, non c'è che dire.
Insomma, fate attenzione a quello che mettete nel carrello al reparto macelleria: «Le analisi di connettività funzionale - spiegano gli scienziati padovani - mostrano come un migliore autocontrollo si esplica in una più forte regolazione tra aree corticali legate al controllo e aree limbiche e paralimbiche classicamente associate al piacere». E questo non per questioni genetiche ed ereditarie, «bensì a causa dell'ambiente, quindi dalla selezione culturale».
Mentre sbattiamo albume e tuorlo per la nostra misera frittatina, aspettiamo i signori di Padova
provvedano presto a informarci se tutti i nodi vengano davvero al pettine, e come si comportino in quel caso i calvi. E su quale base musicale esattamente ballino i topi quando il gatto è fuori. Almeno ci regoliamo.Andrea Cuomo
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