Alla faccia della solidarietà Ue. Brava a parole a parlare di "unione", "coordinamento" e "condivisione" e poi incapace di farlo davvero. O per burocrazia o per furbizia. Matteo Salvini nei giorni scorsi aveva denunciato il fatto che le capitali europee "cercano di guadagnare tempo" sulla redistribuzione dei migranti e quelli che si erano impegnati a prendere sono ancora nel Belpaese.
Resta da chiedersi allora quali scuse abbiano avanzato Berlino, Lisbona, Malta e Madrid per non portare a termine quelle (belle) parole sull'Europa unita e solidale. Ecco la spiegazione. Gli immigrati di cui stiamo parlando sono i 447 sbarcati a luglio a Pozzallo da una nave di Frontex e da una della Guardia di finanza italiana. Di questi, 106 erano in carico all'Italia, tra cui i minorenni. 270, invece, sarebbero dovuti partire verso altri Stati dell'Unione. La Commissione Ue aveva promesso di mettere sul piatto i fondi dell'operazione Relocation, ma anche questa promessa è bloccata in alto mare.
Alla fine della fiera, ben 163 immigrati sono ancora a Pozzallo in attesa che la situazione si sblocchi. Secondo quanto riferito dal ministro dell'Interno solo Parigi ha mantenuto fede agli impegni, prendendone 57 su 50 (tre sono in ospedale). Il resto? Nisba. Silenzio totale. Germania, Portogallo, Malta e Spagna avrebbero dovuto prenderne 50 a testa. Poi l'Irlanda avrebbe fatto lo stesso con altri 20. Ma non lo hanno fatto.
Per quale motivo? Berlino non ha ancora scelto i 50 immigrati da prendere e poi, spiega il Corriere, attende che il governo trovi un accordo sui trasferimenti al confine con l'Austria. Madrid, invece, deve mettere la firma sui lasciapassare in attesa delle impronte digitali. Il Portogallo potrebbe prenderseli in carico la settimana prossima, ma vuole farci pagare a noi il costo del viaggio. Salvini aveva spiegato che si tratta di circa 500 euro a persona.
Non proprio spiccioli né una cifra enorme. Ma possibile che debbano fare problemi anche su questo? L'Irlanda, infine, si era detta disponibile ma solo come "iniziativa eccezionale" e così non si hanno notizie del suo impegno reale. Una scusa tira l'altra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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