Dal primo gennaio 2015 l'Italia ha già provveduto all'espulsione di dieci sospetti terroristi, utilizzando anche la mancanza di documenti regolari per il soggiorno. Una scorciatoia, in assenza di prove certe sul coinvolgimento in attività terroristiche, che, come racconta il Corriere, è stata applicata, ieri, a due persone, un egiziano e un marocchino, sospettati di aver contatti diretti con organizzazioni estremiste in Siria e in Iraq e fermati a Modane, alla frontiera del Frejus. Gli investigatori ora stanno cercando ci capire se i due stessero cercando di raggiungere una "base" in Italia.
Le nove persone che sono state espulse dall’Italia, per sospetti legami con il terrorismo jihadista, erano "tutte munite di permesso di soggiorno, permesso che avevano da parecchi anni e residenti da anni in Italia", ha precisato il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Che poi ha aggiunto: "Secondo le rilevazioni aggiornate a ieri i foreign fighters sono arrivati a 59. Ovviamente non sto parlando di 59 presenti in Italia, ma di soggetti che hanno avuto in qualche modo a che fare con il nostro Paese. 14 sono già morti. Fra questi 5 sono italiani partiti per la Siria".
Nell’ultimo anno sono stati mandati via 13 imam che incitavano alla violenza. Dopo la strage di Charlie Hebdo, si sta rafforzando sempre più la collaborazione tra i diversi paesi europei contro la minaccia jihadista. Sul piano interno, il titolare del Viminale, Angelino Alfano, ha annunciato l’intenzione di "riprendere con forza le espulsioni individuali per i sospettati di terrorismo, magari senza rivedere le norme esistenti per evitare di allungare i tempi". Gli occhi dei servizi di intelligence sono puntati in Italia su un centinaio di jihadisti, questo perché l’Italia è da anni considerata una base logistica per combattenti islamici, una sorta di tappa di passaggio da o per i teatri di guerra e di addestramento militare, dove è possibile ottenere documenti falsi e appoggi. Questa situazione è stata confermata dal tentativo di due terroristi che, in fuga da una retata delle forze speciali belghe, sono stati arrestati in Francia mentre tentavano di oltrepassare il confine italiano. Ed oggi anche a Ventimiglia ed alla dogana di Chiasso è scattato l’allarme per un presunto jihadista partito dalla Germania e diretto verso la Francia. Nel Paese è visibile il rafforzamento dei dispositivi di sicurezza sugli obiettivi sensibili. In Vaticano oggi si notava una forte presenza di forze dell’ordine in piazza San Pietro, con macchine elettriche, camionette e agenti in borghese ed in divisa tra la folla dei turisti. Anche il ghetto ebraico è presidiato in forze, con la pedonalizzazione della zona.
Le forze dell'ordine, secondo quanto rivelato da SkyTg24, starebbero monitorando almeno otto "centri", alcuni concentrati nel nord. Nel frattempo sono state diramate in Francia le ricerche di una Peugeot nera su cui viaggerebbe un presunto jihadista, partito dalla Germania e diretto verso Rennes, nel nord della Francia. Il presunto terrorista islamico avrebbe 538em;">annunciato in rete di dover decapitare alcuni infedeli, colpevoli di comportamenti offensivi verso la religione musulmana. L’allarme è scattato anche a Ventimiglia e alla dogana di Chiasso. Sulla vicenda sono in corso accertamenti dell’Interpol.
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