La lettera ha un destinatario chiaro: papa Francesco. E a redigerla è un gruppo di musulmani convertiti al cattolicesimo che vedono la loro scelta traballare di fronte “all’insegnamento” del Pontefice “riguardo l’islam”, considerato troppo debole e incapace di definire la religione di Allah per quello che “non può che essere”: ovvero “l’Anticristo”.
Si tratta di una sorta di “correzione filiale”, come quella pubblicata nel luglio scorso e che infoltisce il cerchio delle critiche intorno a Francesco. Ma se quel documento firmato da teologi e sacerdoti, così come i Dubia presentati da quattro cardinali o la professione di verità scritta da tre vescovi del Kazakistan, prendevano di mira l’Amoris Laetitia e le aperture sulla comunione ai divorziati, questa volta i fedeli contestano la posizione assunta dal Papa (anche nell’Evangelii Gaudium) nei confronti della religione di Maometto.
“Abbiamo cercato di contattarla, ma non abbiamo mai ricevuto il minimo messaggio di avvenuta ricezione delle nostre lettere”. Inizia così la missiva sottoscritta da oltre 1700 persone e che verrà presentata in Vaticano “non appena sarà raggiunto un numero significativo di firmatari”. Gli autori, tutti ex musulmani convertiti a Cristo, citano il codice di Diritto Canonico per giustificare questa loro iniziativa che si fonda sul “diritto, e anzi talvolta anche il dovere” che hanno i fedeli “di manifestare ai sacri Pastori il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa”.
“Non comprendiamo il suo insegnamento riguardo l’islam”, scrivono, perché “se l’islam intrinsecamente è una buona religione, come lei sembra insegnare, per quale ragione noi siamo divenuti cattolici?”. E ancora: “Le sue parole non mettono forse in dubbio la fondatezza della scelta che abbiamo fatto, a rischio della nostra vita?”.
Non è chiaro chi si celi dietro la petizione. IlGiornale.it ha provato a contattare l'unico indirizzo e-mail reso disponibile, senza però ottenere ancora risposta. Di certo sono numerosi i credenti che hanno già aderito all'appello (anche se non vengono resi noti i cognomi e gli indirizzi mail dei firmatari). “Mentre il Vangelo annuncia la buona novella di Gesù morto e risorto per la salvezza di tutti - si legge nella lettera - Allah non ha altro da offrire se non la guerra e l’uccisione degli ‘infedeli’ in cambio del suo paradiso”. È il dialogo tanto cercato da Francesco che gli ex musulmani non condividono: “Noi non facciamo confusione tra islam e musulmani - precisano - ma se per lei il ‘dialogo’ è la via della pace, per l’islam esso è solo un modo diverso di fare la guerra. Perciò (...) il buonismo di fronte all’islam è una scelta suicida e molto pericolosa. Come si può parlare di pace e al tempo stesso sostenere l’islam, come lei sembra fare?”.
Per i firmatari, “scandalizzati dall’elogio tributato” a Maometto, è “inquietante” che il “Papa intenda proporre il Corano come via di salvezza”. Il riferimento è al messaggio inviato da Bergoglio per la giornata mondiale del migrante del 2014, quando il Pontefice disse che tutti gli uomini devono “strappare” dai loro cuori “la malattia che avvelena le nostre vite”. Precisando poi che i cristiani devono farlo “con la Bibbia” e i musulmani “con il Corano”. Ma se anche il libro sacro di Allah diventa per Bergoglio una “via di salvezza”, si chiedono gli autori della missiva, “dovremmo quindi noi tornare all’islam?”.
Il testo, reso pubblico online il giorno di Natale (leggi), prosegue con una “supplica” al Papa a non “cercare nell’islam un alleato nella battaglia che sta conducendo contro le potenze che cercano di asservire il mondo”. E mette in guardia dalle prediche in favore dell’accoglienza ai migranti, posizione che “non tiene conto del fatto che essi sono musulmani”: “Non comprendiamo - si legge - come lei possa perorare la causa dei musulmani che vogliono praticare la loro religione in Europa. (...) Il Buon Pastore è colui che scaccia il lupo, non certo chi lo fa entrare nel recinto delle pecore”.
La richiesta finale è quella di “un discorso franco e diretto sull’islam” da parte di Bergoglio, in modo che i “cattolici provenienti dall’islam” possano “confermare la loro conversione a Gesù
Cristo”. Perché “ogni atteggiamento compiacente” verso il Corano “è un tradimento”, scrivono gli autori della lettera. “E noi non vogliamo che l’Occidente continui a islamizzarsi, né che lei vi contribuisca con la sua azione”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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