Fallimento Triton: più sbarchi che con Mare Nostrum

A gennaio 2015 gli arrivi sono 3528, contro i 2171 dell’anno precedente. E i morti aumentano

Fallimento Triton: più sbarchi che con Mare Nostrum

Mare Nostrum non funzionava e Triton è ancora peggio. Secondo i dati ufficiali del Ministero dell’Interno a gennaio 2015 ci sono stati più sbarchi che a gennaio 2014: 3528 contro 2171, 1357 in più. E sono aumentati anche i morti, 50 contro i 12 dello scorso anno.

La missione Ue di salvaguardia delle coste del Mediterrano è, come da pronostici, un fallimento. Interrogarsi sulle reale capacità del programma europeo è un dovere e un diritto. Soprattutto alle porte della bella stagione – quando gli sbarchi degli immigrati si moltiplicheranno – e all’indomani della tragedia (l’ennesima) nel Canale di Sicilia, dove hanno perso la vita in 29, tutti morti assiderati. Ma in mare, secondo le testimonianze dei pochi superstiti (77 persone), ci sarebbero più di 200 cadaveri. Una strage, ancora una volta.

L’operazione Triton Frontex è partita il primo novembre 2014 e quella di due giorni fa è la prima tragedia dell’anno che si somma al drammatico bollettino collezionato dal fratello Mare Nostrum. Gli scafisti e i trafficanti di vite umane non erano intimoriti prima e non lo sono adesso: le traversate continuano e i morti aumentano. A Novembre 2013 le persone soccorse in acqua furono 1883; a novembre 2014, nel suo mese inaugurale, Triton ha fatto registrare un aumento del 486% dei salvataggi (ben 9134). I numeri parlano chiaro e bocciano, senza appelli, il piano lanciato appena tre mesi fa. Non che Mare Nostrum, invece, fosse una soluzione. Il problema è sempre lì, sulle sponde dell’altro continente, e non viene fatto niente per risolverlo veramente. Servono performanti politiche di cooperazione internazionale, che latitano.

L’Europa, dopo essersene lavata lungamente le mani, ha provato a mettere una toppa, fallendo.

Con primavera e l’estate l’emergenza è destinata ad acuirsi e le stragi potrebbero diventare quotidiane. Un copione già visto troppe volte, che non può continuare ad andare in scena in loop. Quand’è che l’Europa proverà, davvero, a fare qualcosa?

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