Un lungo discorso, articolato, pieno di riferimenti teologici e filosofici. Ma per buona parte dei media italiani su internet l’intervento di Kiko Arguello, star neocatecumenale che ha appassionato il Family Day sabato 20 giugno, si può riassumere in poche e grevi parole: “Ha detto che il femminicidio è colpa delle donne che lasciano i mariti”. Di sito in sito, inclusi alcune testate importanti come il sito della Stampa e l’Huffington Post, la notizia sta facendo il giro del web. In realtà, il pittore spagnolo ha sostenuto davanti una piazza San Giovanni piena di gente, che senza la fede l’uomo non ha un ruolo nella vita e finisce per trovarlo solo nell’amore della se lei lo lascia, sente negata la sua stessa esistenza.
Dunque reagisce uccidendo lei o i figli, come gesto per farle capire il danno che ha subito. In nessun passaggio Arguello attribuisce la colpa alla donna, né giustifica in alcun modo l’omicidio della moglie e dei figli. Oltretutto, il senso dell’intervento è generale, Arguello fa l’esempio della moglie che lascia il marito, ma si capisce che potrebbe valere altrettanto al contrario. Naturalmente si può dissentire sul punto centrale, cioè che la molla di tutto sia la mancanza di fede, ma verrebbe meno la facile polemica. Tra i primi a pubblicare la versione deviata della notizia c’è il sito di Articolotre, poi in un impressionante effetto copia-e-incolla gli altri siti di news la riproducono senza prendersi il disturbo di ascoltare l’intervento di Arguello, pur disponibile sul web in video. L’ultimo tocco alla manipolazione aggiungendo negli articoli che il discorso ha imbarazzato il Vaticano.
Peccato che la polemica sia scoppiata con la Cei per un altro motivo: Arguello ha sostenuto che la manifestazione abbia l’appoggio del Papa e non del segretario dei vescovi italiani. Da qui la reazione della Cei che ha definito l’affermazione “una caduta di stile”. Ma il femminicidio che c’entra?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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