Il sindaco di Rovigo è stato "censurato" e bloccato da Facebook per le sue dichiarazioni sui matrimoni gay e sulla promessa di non celebrare alcun rito tra persone dello stesso sesso.
Il bavaglio di Facebook sul sindaco
Le sue dichiarazioni sul celebre social network hanno scatenato un vero e proprio dibattito. I toni si sono alzati a tal punto da portare diversi utenti a segnalare la pagina di Massimo Bergamin, primo cittadino di Rovigo. Risultato: pagina chiusa e un bel bavaglio al sindaco "anti-gay". Ma lui non demorde, e così dalla sua pagina istituzionale ribadisce i concetti espressi in un'intervista rilasciata a La Repubblica.
"La Famiglia può essere solo una: l'unione tra un Uomo ed una Donna - tuona Bergamin sulla pagina ufficiale -. E se un bel giorno si presentassero in tre? E se qualcuno viene qua con un cavallo e vuole sposare quello? Mai e poi mai, con la fascia da Sindaco, celebrerò un matrimonio tra due persone dello stesso sesso. Ci sono problemi più importanti da affrontare. Conseguentemente, per quanto mi riguarda, esistono solo Mamma e Papà. Genitore 1 e genitore 2 non è roba che mi riguarda". E conferma la sua presenza alla festa della famiglia, accanto al Pierantonio Pavanello.
Sulla pagina istituzionale, il dibattito rimane caldo. "In quanto cittadina italiana e di Rovigo mi piacerebbe molto se il primo cittadino della mia città non si astenesse dal rispettare le leggi dello Stato.
Io le rispetto tutte, non scegliendo a mio personale piacimento quelle che preferisco rispettare e quelle su cui sorvolare" fa sapere una utente. Ma il sindaco ha scelto che non celebrerà alcun matrimonio. Al suo posto delegherà un assessore per le unioni civili.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.