Più che amore puro, sincero e affettuoso, quello che Roberto Lo Coco provava per la moglie Giulia Lazzari era una forma di ossessione estrema e desiderio di controllo e sottomissione totale.
Un sentimento malato che di normale aveva praticamente nulla. E così, inevitabilmente, quella falsa e distorta love story si è conclusa nel modo più drammatico possibile. Quando ha saputo che la sua amata voleva lasciarlo, Roberto si è avventato contro la donna che dichiarava di amare e l’ha strangolata senza pietà. Perché se lui non poteva averla, allora nessun altro doveva godere della sua compagnia.
Eppure i medici erano riusciti nell’impresa di rianimare Giulia. Ma i danni cerebrali dovuti all’assenza di ossigeno per la giovane cameriera 23enne di Adria, in provincia di Rovigo, erano troppo gravi. E così, dopo 9 giorni di atroce agonia, il cuore della ragazza si è fermato per sempre.
Giulia aveva deciso di troncare i rapporti con il marito, disoccupato e con problemi di tossicodipendenza, proprio perché stanca di subire vessazioni praticamente quotidiane. Di quella folle gelosia, Roberto ne andava orgoglioso tanto che non si faceva problemi a renderla pubblica, anche sui social. Nella sua pagina Facebook, il 29 luglio, aveva postato uno screenshot di una conversazione in chat con Giulia. Sono le 23.31 e la donna aveva comunicato al coniuge che l'indomani sarebbe uscita con la madre per andare a fare la spesa.
Lui, appresa la notizia, aveva dato alla consorte qualche direttiva assolutamente da rispettare su come comportarsi una volta fuori casa. “Non truccarti, fatti brutta, non aggiustarti i capelli, non salutare nessun maschio. Se quando esci dal supermercato qualcuno dice arrivederci, tu fa finta di non sentire perché non puoi rispondere a un maschio. Mettiti una felpa lunga e larga e un pantalone largo così non si vedranno le forme del tuo corpo”. E, infine, in coda al messaggio ecco una faccetta sorridente e un cuore rosso.
Lei, però, non ci sta e si arrabbia: “Ma perché fai così?”, gli domanda aggiungendo un emoticon con una faccina arrabbiata che sbuffa. Roberto le risponde subito: “Perchè se ti fai bella ti guardano tutti... invece così no e io risparmio 30 anni di galera fatti per omicidio”. Una frase quasi profetica di quanto sarebbe accaduto quasi 3 mesi dopo. Oppure un’idea precisa che covava da tempo nel caso in cui i rapporti sarebbero deflagrati.
Ma questo non è l’unico messaggio di un certo tono lanciato internet. Il 17 settembre, Roberto sbotta su uno sfondo rosso con le fiamme:“Balle su balle ogni giorno. Vero? Naturalmente non conto, anzi non ho mai contato niente per te a sto punto. Bene. Grazie”. A rispondere all’uomo questa volta è la zia di Giulia: “Robby... non su facebook... chiarisci a casa... le tue cose... vedrai che tutto passa”.
Ma il marito è un inarrestabile fiume in piena. Due giorni prima di strangolare la moglie, scrive ancora quasi ad annunciare l’azione che poi avrebbe compiuto:“Non è giusto però così, io sono quello che sono, lo sapevi ma tu hai sbagliato e mi hai fatto malissimo, per carità la colpa e mia ho sbagliato a fare delle cose che non ti piacevano, ma ce l'hai anche tu la colpa che in questi mesi mi hai trattato come spazzatura, non succedeva niente di tutto questo se tu avessi parlato con me e non con un estraneo che conosci da pochi mesi. Non voglio vantarmi, ma tutto e dico tutto l'amore che io ti ho dato in questi sette anni, non ne troverai mai uno che ti amerà e che ti darà tutto l'amore che ti ho dato io, a parte gli errori che ho fatto, ti ho amata veramente tantissimo. Ok, l'hai voluto tu questo, io no, mai voluto separarmi da te”.
Poi, Roberto ha dato libero sfogo al suo
“amore” stringendo le mani al collo della sua donna. Lei è volata in cielo lasciando qui sulla Terra la sua bimba di 4 anni, altra innocente vittima della follia di un uomo che di buoni e puri sentimenti forse non aveva nulla.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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