Far passare un poliziotto che compie il suo lavoro in modo regolare da testimone ad imputato, procurandosi delle ferite con le quali, poi, accusare gli agenti. Sarebbe questa la tattica che in molti, negli ultimi tempi, stanno attuando pur di sottrarsi ai controlli delle forze dell’ordine.
È quanto ha dichiarato Stefano Paoloni, segretario generale del Sindacato autonomo di polizia, dopo l’ultimo episodio che si è verificato a bordo di un treno Bari-Taranto che ha visto come protagonisti due immigrati nigeriani, un uomo di 36 anni ed una donna di 28.
Gli stranieri, infatti, stavano viaggiando senza aver acquistato il regolare biglietto e, una volta scoperti, hanno provato ad aggredire gli agenti saliti sul convoglio dopo la segnalazione del capotreno.
La viaggiatrice straniera, in particolare, ha cercato di procurarsi delle ferite da sola con una chiave, venendo fermata anche grazie all’ausilio degli agenti di una Volante giunta sul posto.
“Provocarsi lesioni le sarebbe servito ad accusare gli agenti: oramai questa è la tattica che in molti utilizzano per difendersi quando vogliono sottrarsi ad un controllo. Provocarsi lesioni e accusare un poliziotto, fa sì che quest’ultimo, passi da testimone a imputato in procedimento connesso” ha dichiarato Paoloni.
In casi come questi, ha affermato ancora affermato il segretario generale del Sap, la preoccupazione del poliziotto “sarà quella di difendersi nel suo procedimento, anziché accusare chi è stato oggetto del controllo. Per questo motivo nella nostra proposta di idonee garanzie funzionali, ora oggetto di una proposta di legge che l’on.
Gianni Tonelli presenterà a breve alla Camera, sono previste telecamere su divise, auto di servizio e celle di sicurezza. Le telecamere, strumento di trasparenza e verità, documentano tutto e non perdonano nessuno”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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