Dopi i funerali di Emmanuel Chidi Namdi proseguono le indagini per capire quale sia stata la dinamica della colluttazione che ha portato alla morte del nigeriano. Un'altra donna avrebbe raccontato procuratore di Fermo, Francesca Perlini, cosa avrebbe visto durante la rissa: "Dopo essere scesa dall’autobus – si legge nel documento – la donna ha udito delle urla provenire dalla via sottostante dove notava parlare animatamente due persone di colore e Mancini. Riferiva che il ragazzo di colore iniziava a spintonare Mancini e, dopo aver preso un segnale stradale mobile, ivi presente, lo colpiva con il medesimo alle gambe, facendolo cadere a terra. Dopo ciò il ragazzo di colore si allontanava, ma veniva raggiunto da Amedeo Mancini e tra i due iniziava una scazzottata a seguito della quale l’uomo di colore rovinava a terra. Aggiungeva inoltre di aver sentito dire dal ragazzo, che si trovava in compagnia di Mancini, le seguenti parole rivolte all’amico: ‘Lascia perdere, c’è una donna, non reagire, c’è una donna’".
Una versione, quella della donna che, come riporta ilGiorno, appare simile a quella fornita dall'altra testimone: "Veniva sentita anche(omissis), testimone presente ai fatti, la quale dichiarava di aver visto l’intera scena i cui vi erano tre soggetti, due di colore e uno di carnagione bianca, che litigavano animatamente e si scambiavano dei colpi. In particolare descriveva che l’uomo di colore sferrava dei colpi tipo mosse di karate verso l’uomo di carnagione chiara e la donna colpiva quest’ultimo con le proprie scarpe, urlando verso di lui: ‘chi scimmia, chi scimmia?’. Dopodiché notava l’uomo di colore prendere un segnale stradale munito di pedana e zavorra e, dopo averlo sollevato, spingerlo contro l’uomo di carnagione chiara, colpendolo ad una spalla e facendolo cadere a terra. Infine notava che l’uomo di carnagione bianca, colpiva con un pugno quello di colore, facendolo rovinare a terra".
A quanto pare le due testimonianze vengono ritenute attendibili dagli inquirenti che nel provvedimento di fermo a carico di Amedeo Mancini scrivono: "Le dichiarazioni circostanziate rese dalle signore (omissis) sono da ritenersi di sicura credibilità, in quanto persone estranee ai fatti in quanto distanti in termini di parentela e conoscenza sia dalla persona offesa sia dall’indagato".
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