Ferrara, la sinistra assegna agli immigrati 9 case popolari su 10

Nel capoluogo estense gli immigrati ottengono 790 posti su 854 nella graduatoria degli alloggi popolari. Ma rappresentano meno del 10% della popolazione complessiva

Ferrara, la sinistra assegna agli immigrati 9 case popolari su 10

Il 92,5%. A tanto ammonta la percentuale degli alloggi comunali di Ferrara, in Emilia-Romagna, assegnata agli stranieri. Come svela un'inchiesta de La Verità, su 854 uomini e donne a cui è stato assegnato un appartamento di edilizia residenzale pubblica, appena 64 non hanno origini straniere: poco meno del 7,5%.

Una sproporzione che fa storcere il naso a molti, poiché nel capoluogo estense gli immigrati rappresentano meno del 10% del totale della popolazione. E in molti accusano l'amministrazione di centrosinistra guidata dal sindaco Tiziano Tagliano di favorire gli stranieri rispetto agli italiani.

Tanto più che a Ferrara i rapporti con fra immigrati e comunità residente non sono sempre distesi. Il questore Antonio Sbordone è recentemente intervenuto sulla situazione del quartiere Giardino Arianuova Doro, considerato un piccolo ghetto per quanto riguarda criminalità e ordine pubblico: "In un fazzoletto di terra c’è una concentrazione abnorme di centinaia di giovani nigeriani che non svolgono alcuna attività lavorativa o sociale e sono isolati dal resto della città", ha ammonito il questore.

E come non bastasse il centrodestra ferrarese guarda con invidia alla situazione di Bondeno, Comune di 14mila anime a dieci chilometri dal capoluogo.

Lì l'80% degli alloggi di edilizia popolare è stato destinato agli italiani, grazie anche alla scelta di far "pesare" di più il principio di residenzialità storica, che favorisce chi da più tempo risiede sul territorio. E il sindaco leghista Fabio Bergamini promette di denunciare chi ospita immigrati irregolare senza prima darne comunicazione al Comune.

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