La figlia di Gino Strada: "Profughi in casa mia? Non ci penso neppure"

Polemica della presidente di Emergency: "Pago le tasse e pretendo che lo Stato trovi una soluzione. Ospitare i profughi è gentilezza: io preferisco la giustizia"

La figlia di Gino Strada: "Profughi in casa mia? Non ci penso neppure"

Cecilia Strada non ha intenzione di ospitare i profughi in casa propria. E lo dice ad alta voce.

La presidente di Emergency e figlia di Gino risponde su Facebook a chi le chiede di ospitare i profughi in casa propria. "perché dovrei? vivo in una società e pago le tasse. pago le tasse così non devo allestire una sala operatoria in cucina quando mia madre sta male. "Perché dovrei? - scrive la Strada - Vivo in una società e pago le tasse. Pago le tasse così non devo allestire una sala operatoria in cucina quando mia madre sta male."

"Pago le tasse e non devo costruire una scuola in ripostiglio per dare un'istruzione ai miei figli. Pago le tasse e non mi compro un'autobotte per spegnere gli incendi. E pago le tasse per aiutare chi ha bisogno. ospitare un profugo in casa è gentilezza, carità. creare - con le mie tasse - un sistema di accoglienza dignitoso è giustizia. Mi piace la gentilezza, ma preferisco la giustizia."

La figlia di Gino Strada insomma sogna un mondo in cui tutto funziona e in cui i servizi siano garantiti dal pagamento delle tasse. Difficile darle torto, peccato che il difetto resti sempre lo stesso: la mancanza di realismo.

Gli immigrati, piaccia o non piaccia, in Italia continuano ad arrivare e

ragionando come la Strada si rischia di giungere a conseguenze pericolose. Se scoppia un incendio e i pompieri non arrivano, chi aspetterebbe a piè fermo l'arrivo dei soccorsi senza fare nulla, perché tanto "ha pagato le tasse"?

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