Forlì, pocket money in ritardo: nigeriani sequestrano l'operatrice

Il pocket money arriva in ritardi e gli immigrati chiudono un'operatrice del centro di accoglienza di San Benedetto in Alpe (nel Forlivese) in uno stanzino

Forlì, pocket money in ritardo: nigeriani sequestrano l'operatrice

Il pocket money arriva in ritardi e gli immigrati chiudono un'operatrice del centro di accoglienza di San Benedetto in Alpe (nel Forlivese) in uno stanzino. L'episodio si è cosnumato in pochi istanti. Due richiedenti asilo nigeriani di 25 e 21 anni, hanno innescato la protesta contro i volontari che lavorano nel centro di accoglienza. E così una donna che lavora per la cooperativa "Acquacheta" è finita rinchiusa in una stanza.

Ma col suo cellulare è riuscita a dare subito l'allarme e così è scattato subito l'intervento dei carabinieri. Subito dopo l'arrivo dei militari, i due nigeriani hanno deciso di aprire la porta e di liberare l'operatrice. Secondo gli accertamenti effettuati sul posto, la rivolta sarebbe stata portata avanti solo dai due nigeriani. Gli altri immigrati presenti nel centro di accoglienza si sarebbero dissociati.

Adesso i due nigeriani rischiano una denuncia per violenza privata. Quanto accaduto è stato inoltre segnalato alla Prefettura che adesso potrebbe revocare lo status di richiedenti asilo ai autori del gesto che ha di fatto scatenato la tensione all'interno della struttura.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica